Secondo Cointelegraph, Harvey Mason Jr., CEO della Recording Academy, che ospita gli annuali Grammy Music Awards, ha chiarito le idee sbagliate sull'ammissibilità di una canzone di Drake generata dall'intelligenza artificiale (AI) per una nomination al premio. In un video pubblicato su Instagram, Mason Jr. ha dichiarato che la traccia non è idonea per essere presa in considerazione ai Grammy perché la voce non è stata ottenuta legalmente, non è stata autorizzata dall'etichetta o dall'artista e la canzone non è disponibile in commercio.
Mason Jr. ha riconosciuto che il tema dell’intelligenza artificiale nella musica è complicato e in rapida evoluzione e lo prende molto sul serio. Sebbene la musica con componenti AI possa essere idonea per le nomination ai Grammy, la traccia deve soddisfare requisiti specifici, soprattutto che la parte candidata sia stata creata da un essere umano. Ad esempio, affinché una traccia vinca un premio per la performance vocale, deve essere stata eseguita da un essere umano.
Oltre all'elemento umano, l'altro aspetto sottolineato da Mason Jr. è che per poter beneficiare di un premio, la traccia deve essere disponibile in commercio. Ciò include la disponibilità sulle principali piattaforme di streaming, come Spotify e Apple Music. Tuttavia, la traccia in questione è stata rimossa dalle piattaforme a causa delle violazioni del copyright e della mancanza di approvazione da parte dell'artista e dell'etichetta. Le etichette sostengono che le piattaforme siano vigili nel rimuovere i contenuti che violano la proprietà intellettuale degli artisti. Universal Music Group (UMG) e Google hanno recentemente annunciato una collaborazione per combattere i deep fake dell'intelligenza artificiale, con trattative in corso per la licenza di melodie e tracce vocali da utilizzare nella musica generata dall'intelligenza artificiale.