Secondo COINCU2, il volume totale degli scambi di criptovalute, inclusi spot e derivati, si è contratto dell'11,5% ad agosto, attestandosi a 2,09 trilioni di dollari. Questo calo è stato determinato dalla diminuzione dell’attività spot e dei derivati, con brevi picchi di volatilità nel mese di agosto, in particolare nel prezzo del Bitcoin, influenzato da eventi come l’avversione al rischio e gli sviluppi normativi.
I dati di CCData hanno rivelato che il volume totale degli scambi di criptovalute sul mercato, comprendendo sia il trading spot che quello dei derivati, ha subito una contrazione dell'11,5% ad agosto, pari a 2,09 trilioni di dollari. Il calo è stato particolarmente evidente nelle contrattazioni a pronti sulle borse centralizzate, che hanno registrato un secondo calo mensile consecutivo pari al 7,78%. Il volume degli scambi a pronti ha raggiunto i 475 miliardi di dollari, segnando il livello più basso da marzo 2019. Allo stesso tempo, anche il volume degli scambi di derivati ha registrato un calo sostanziale di oltre il 12%, attestandosi a 1,62 trilioni di dollari, il secondo livello più basso dal 2021. Inoltre, la quota dei derivati l'attività totale del mercato si è contratta per il terzo mese consecutivo, pari al 77,3%.
Nonostante il calo complessivo del volume degli scambi di criptovalute, agosto ha visto brevi momenti di maggiore volatilità, che potrebbero aver influenzato le cifre. Il 17 agosto, Bitcoin, la principale criptovaluta per valore di mercato, ha subito un forte calo di oltre il 10%, portando a un prezzo di riferimento di 25.000 dollari. Questo movimento corrispondeva all’avversione al rischio osservata nei mercati finanziari tradizionali. Verso la fine del mese, si è verificato un altro notevole aumento dei prezzi, poiché Bitcoin ha raggiunto brevemente i 28.000 dollari il 29 agosto. Questa ripresa ha fatto seguito alla vittoria legale di Grayscale sulla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, segnalando ottimismo tra gli investitori in criptovalute.