Secondo Cointelegraph, Story Protocol, una rete di proprietà IP basata su blockchain, ha chiuso un round di finanziamento da 54 milioni di dollari il 7 settembre. Il round includeva investimenti da 11:11 Media di Paris Hilton, Andreessen Horowitz (a16z), Hashed, Endeavour, David Bonderman, il fondatore di TPG Capital e Samsung Next. La piattaforma mira ad aiutare i creatori di contenuti a gestire e monetizzare i propri contenuti a fronte di falsi generati dall'intelligenza artificiale (AI) fungendo da repository di proprietà IP basato su blockchain per vari tipi di contenuti, inclusi testo, immagini e audio.
Gli artisti che si registrano al protocollo possono utilizzare i servizi connessi per vendere i diritti di licenza per diversi altri usi. Seung-Yoon Lee, cofondatore del progetto, ha stimato che il livello dei contenuti remixati attraverso l'intelligenza artificiale generativa sarà molto più alto tra un anno o due. Crede che la tecnologia blockchain rappresenti la soluzione perfetta per il tracciamento trasparente della provenienza e un’equa attribuzione in un mondo di totale abbondanza catalizzato dall’intelligenza artificiale generativa.
Il round di finanziamento è stato guidato da Andreessen Horowitz, che ha anche ricevuto una partecipazione nella società e il diritto di acquistare token digitali se emessi da Story Protocol, secondo un portavoce della società. Il cofondatore Jashon Zhao ha affermato che i fondi verranno utilizzati per il lancio della piattaforma nella prima metà del 2024.
L’industria dell’intrattenimento è sempre più preoccupata per la battaglia contro i deep fake e i contenuti che violano il diritto d’autore generati dall’intelligenza artificiale. Universal Music Group (UMG) ha condotto una campagna affinché le piattaforme di streaming come Spotify siano vigili sulla rimozione di contenuti che abusano di opere protette da copyright. A seguito dell'e-mail di UMG, Spotify ha annunciato che avrebbe aumentato le sue attività di polizia sulla piattaforma e ha iniziato attivamente a rimuovere i contenuti in violazione delle norme sul copyright. UMG e Google sono anche in trattative su come gestire i deep fake e su come concedere in licenza al meglio melodie e tracce vocali che possono essere utilizzate nelle canzoni generate dall'intelligenza artificiale.