Secondo CoinDesk, i contratti con margine BTC rappresentano ora il 33% dell'open interest totale dei futures, in aumento rispetto al 20% di luglio, come riportato da Glassnode. Questi contratti offrono un profitto non lineare, portando i trader al punto di liquidazione della posizione più velocemente rispetto ai contratti con margine di liquidità.
L'utilizzo di Bitcoin come margine nel trading di futures è aumentato da luglio, con la percentuale di open interest di futures bitcoin marginati con bitcoin che è salita al 33% da circa il 20%. I contratti con margine in contanti o stablecoin rappresentano ancora il 65% dell’open interest totale.
Secondo il fornitore di ricerca Blockware Intelligence, il rinnovato interesse per i contratti con margine BTC implica il rischio di liquidazioni a cascata che aumentano la volatilità. I contratti con margine in moneta sono quotati in dollari USA, ma marginalizzati e regolati in criptovalute, creando un profitto non lineare in cui un trader guadagna meno quando il mercato si riprende e perde di più quando il mercato crolla.
Se i contratti con margine in moneta diventano dominanti, potrebbero verificarsi frequenti liquidazioni a cascata che aumentano la volatilità. Tali eventi erano comuni prima di settembre 2021, quando i contratti con margine monetario rappresentavano oltre il 50% dell’open interest globale. Blockware suggerisce che il rinnovato interesse per questi contratti rappresenta una carenza di liquidità sul mercato.
La liquidità sta abbandonando il mercato delle criptovalute da qualche tempo. Ad agosto il valore di mercato totale di tutte le stablecoin si è contratto dello 0,4% attestandosi a 125 miliardi di dollari, segnando il 17° calo mensile consecutivo. Secondo i dati di CoinGecko, la capitalizzazione di mercato di Tether (USDT), la più grande stablecoin al mondo per valore di mercato, è scesa di quasi 1 miliardo di dollari, attestandosi a 82,87 miliardi di dollari nelle ultime quattro settimane.