La Corea del Sud sta pianificando di revocare gradualmente il divieto sugli investimenti aziendali in beni virtuali a partire da quest'anno.
Yonhap News ha rivelato gli sviluppi l'8 gennaio, citando il regolatore finanziario del paese, la Commissione per i Servizi Finanziari (FSC).
L'investimento istituzionale in criptovalute sta arrivando in Corea del Sud
La FSC ha delineato una strategia per aprire lo spazio dei beni virtuali agli investitori istituzionali. La mossa dovrebbe creare un ambiente più regolato e stabile per gli investitori in criptovalute, sia al dettaglio che istituzionali, nel paese.
Attualmente, le normative sudcoreane limitano l'emissione di conti con nome reale alle società. La restrizione è stata imposta nonostante l'assenza di qualsiasi barriera legale all'assegnazione di tali conti.
I conti con nome reale sono essenziali per gli investimenti in beni virtuali. Tuttavia, i regolatori hanno istruito le banche a non emettere questi conti alle società, limitando la partecipazione istituzionale nel mercato.
Pertanto, finora i regolatori hanno permesso solo agli investitori al dettaglio di investire nei mercati delle criptovalute.
Secondo Yonhap, la FSC ha annunciato l'8 gennaio che esaminerà un piano per consentire gradualmente alle società di aprire conti con nome reale sulle borse. Questo inizierà con le società non profit prima di espandersi ulteriormente.
L'ultima mossa della Corea del Sud segue l'implementazione della ‘Legge di protezione degli utenti di beni virtuali’ nel 2024. La legge mirava a proteggere gli investitori individuali in criptovalute e migliorare la stabilità complessiva del mercato.
Ora, la FSC sta apparentemente promuovendo una seconda fase di regolamenti sui beni virtuali. Questo include affrontare questioni come le stablecoin, gli standard di quotazione e le regole di condotta per le borse di beni virtuali.
“Dobbiamo discutere come creare standard di quotazione, cosa fare con le stablecoin e come creare regole di condotta per le borse di beni virtuali. Lavoreremo per allinearci con le normative globali nel mercato dei beni virtuali,” ha dichiarato il direttore della FSC Kwon Dae-young.
Questo ultimo sviluppo segue la recente rivelazione che oltre il 30% della popolazione della Corea del Sud sta investendo in criptovalute. I dati mostrano che a fine novembre, il numero di investitori domestici in beni digitali ha raggiunto i 15,59 milioni, un incremento di 610.000 rispetto alla fine di ottobre.
In un altro sviluppo positivo, il paese ha rinviato una tassa del 20% sul reddito da beni virtuali che supera i 2,5 milioni di won a dicembre. Così, la Corea del Sud sembra posizionarsi al vertice del mercato globale delle criptovalute con regolamenti favorevoli.