La Cina sta accumulando riserve auree mentre consente alla sua valuta, lo yuan, di indebolirsi. La Banca Popolare Cinese (PBOC) ha acquistato oro per il secondo mese consecutivo, portando le sue riserve a 73,29 milioni di once troy fini, in aumento rispetto ai 72,96 milioni di novembre dopo una pausa di sei mesi negli acquisti.
I prezzi dell'oro sono aumentati lo scorso anno, spinti dall'allentamento monetario degli Stati Uniti e dalla domanda di beni rifugio, ma si sono raffreddati dopo l'elezione di Donald Trump, che ha rafforzato il dollaro. Attualmente, l'oro si mantiene stabile intorno ai 2.634 $ l'oncia, con i trader che osservano con ansia il mercato a causa dell'incertezza sulle politiche commerciali di Trump. I rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti stanno aumentando, mentre il dollaro si sta indebolendo, creando un tira e molla per i prezzi dell'oro. Anche gli hedge fund sono meno ottimisti sull'oro, con scommesse rialziste al minimo degli ultimi sei mesi, e Goldman Sachs ha posticipato la sua previsione di 3.000 $ l'oncia d'oro a metà del 2026, citando un minor numero di tagli previsti dei tassi della Federal Reserve. Nel frattempo, la Cina sta lasciando che lo yuan si indebolisca. È sceso oltre 7,3 per dollaro a dicembre, il minimo dalla fine del 2023, segnalando che Pechino potrebbe allentare il controllo per affrontare le pressioni economiche. Il calo dello yuan ha colpito altre valute, come il dollaro di Taiwan e il won della Corea del Sud. Le banche statali cinesi hanno brevemente smesso di intervenire per vendere dollari al livello di 7,3, consentendo allo yuan di scendere ulteriormente prima di rientrare a 7,31. Ciò dimostra che Pechino non sta lasciando che lo yuan scivoli completamente senza freni.