Il grande segreto di Satoshi Nakamoto

Chiunque fosse Satoshi Nakamoto, ci ha lasciato con un enigma che credo non fosse il suo vero nome. Stavo facendo qualche ricerca sull'anagramma di "SatoshiNakamotobitcoin" e, sebbene non utilizzi tutte le lettere, l'anagramma che ho trovato era "notazione matematica ASCII". Si scopre che BTC utilizza ASCII per i suoi messaggi nascosti da 80 byte e poi li inserisce in formato esadecimale. Dopo ulteriori ricerche, ho scoperto che i primi token BTC scambiati, conosciuti come Genesis, contenevano un messaggio nascosto.

Era il 2008 e l’intero sistema monetario stava crollando. C'era un panico serio. Dietro il fiasco, come al solito, c’erano le banche, poiché i mutui immobiliari erano inadempienti ovunque. Indovina chi avrebbe finanziato il salvataggio, tu, il contribuente, per non parlare delle grandi società che sono state anch'esse salvate. Quindi penso che tutte le criptovalute siano nate dalla sfiducia nei confronti delle banche centrali.

Per venire al sodo, “SatoshiNakamotobitcoin” tradotto in anagramma come “notazione matematica ASCII” alludeva al messaggio nascosto della disponibilità di BTC. E questo è stato il primo messaggio inviato dall'alias Satoshi Nakamoto.

Satoshi Nakamoto quindi non è mai stato l'inventore del nome BTC, si trattava solo dell'anagramma di un indizio rimasto per puntare ad un messaggio nascosto. Satoshi, chiunque fosse, ha puntato il dito contro l'intero sistema e ha detto: "Ehi, decentralizzerò il denaro e cercherò di togliere il potere al banchiere". Non ha mai detto il suo vero nome, altrimenti sarebbe morto.

Satoshi Nakamoto è uno pseudonimo