1. La logica dietro le regole DeFi:

Nell'ecosistema dei progetti di staking, sia che si tratti di ETH o BTC, sia che si tratti di progetti europei o americani o di team nazionali, le modalità operative della DeFi sono in realtà molto simili: attraverso i fondi dei grandi investitori si aumenta il TVL, conferendo liquidità e dati accattivanti al progetto.

Qui si tratta di un tipico meccanismo di "vincita reciproca":

• Il progetto sfrutta i soldi dei grandi investitori per creare un "aspetto di prosperità", attirando piccoli investitori a entrare nel mercato.

• I grandi investitori ottengono un rendimento garantito attraverso il protocollo, guadagnando senza rischi.

Alla fine, i soldi dei piccoli investitori vengono divisi in "30% per il progetto, 70% per i grandi investitori". In apparenza è un mercato libero decentralizzato, ma in realtà è un gioco raffinato della logica del capitale.

2. I risultati sotto la superficie:

Quando il progetto sceglie di "eliminare i grandi investitori", sembra stia cercando di offrire benefici ai piccoli investitori, ma in sostanza è un bilanciamento tra spirito contrattuale e massimizzazione dei profitti.

Ogni notte prima di un "lancio di token" nel mondo delle criptovalute, è un campo di battaglia di giochi tra più parti:

• Tra progetto, exchange, grandi investitori e piccoli investitori, la distribuzione dei benefici è sempre sbilanciata.

Se il progetto è più orientato verso i piccoli investitori e la piattaforma, inevitabilmente dovrà sacrificare parte degli interessi dei grandi investitori.

In questo momento, i piccoli investitori sono effettivamente uno dei vincitori, ma questa è solo un'illusione; il vero vincitore è sempre colui che controlla la distribuzione.

3. La prospettiva della consapevolezza elevata:

La contraddizione fondamentale nel mondo delle criptovalute non è mai semplicemente "ricchi vs poveri", ma piuttosto il conflitto tra chi crea valore e chi distribuisce valore.

È come una metafora in economia: non è il gioco tra borghesia e proletariato, ma piuttosto il confronto tra la classe produttiva che crea valore e la classe dirigente che monopolizza il diritto di distribuzione.

In questa situazione, il progetto, come arbitro della distribuzione dei profitti, non potrà mai soddisfare ogni gruppo di interesse.

Ricorda, per vedere la verità, basta porsi due domande: chi beneficia? Chi è danneggiato? La risposta è evidente per chiunque.