La Cina è pronta a iniziare ad acquistare bitcoin su larga scala?
Recentemente, le dichiarazioni di Zhao Changpeng, fondatore di Binance, hanno attirato l'ampia attenzione del mondo finanziario globale. Ha rivelato che il volume di scambi di criptovalute in Cina rappresenta oltre il 30% del totale globale e ha implicato che, se gli Stati Uniti potessero impedire alla Cina di detenere riserve auree, allora la Cina potrebbe anche rivolgersi alle riserve di bitcoin. Con 109 paesi già membri dell'alleanza delle valute digitali delle banche centrali, la Cina è chiaramente uno dei membri più importanti. Se la Cina iniziasse davvero ad acquistare bitcoin, quale impatto profondo avrebbe sulla finanza globale?
Zhao Changpeng ha ulteriormente sottolineato che la Cina potrebbe segretamente acquisire bitcoin dietro le quinte e rendere pubblica questa azione al momento opportuno. Ritiene che questo approccio potrebbe aiutare la Cina a ottenere una posizione più indipendente nel sistema finanziario globale. Tuttavia, alcuni esperti hanno anche affermato che, se la Cina intende aggirare il dominio del dollaro accumulando riserve tramite bitcoin, sarebbe molto difficile. Dopotutto, le banche centrali degli Stati Uniti e di altri paesi monitorano attentamente i flussi di capitale.
Inoltre, Zhao Changpeng ha presentato un punto di vista stimolante: con l'adesione di sempre più paesi, l'ordine finanziario globale guidato dai paesi del G7 potrebbe gradualmente crollare, sostituito da un “G7 bitcoin” dominato da bitcoin. Questa concezione è simile al concetto di Libra proposto da Zuckerberg nel 2018, che, sebbene non sia stato realizzato a causa della forte opposizione di Trump, è stato nuovamente citato da Zhao Changpeng, suscitando nuove discussioni.
Quindi, questa concezione del “G7 bitcoin” potrebbe realmente diventare realtà?