Di recente, l'IRS ha annunciato una misura temporanea di alleviamento, mirata ai possessori di criptovalute che utilizzano exchange centralizzati (CEX). Questa iniziativa consente a questi utenti di adottare un metodo contabile flessibile per gli asset, esonerandoli dagli obblighi fiscali rigorosi di FIFO normalmente associati alle transazioni di asset digitali.

Le nuove normative entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, consentendo agli utenti degli exchange CeFi di determinare il valore specifico delle criptovalute vendute utilizzando i propri registri o software fiscali. Questo rappresenta una significativa deviazione dal tradizionale metodo FIFO, che richiede ai contribuenti di vendere per primi gli asset più vecchi.

FIFO (Primo arrivato, primo servito), noto anche come "First In, First Out", è il metodo predefinito per calcolare la tassa sulle plusvalenze negli Stati Uniti. Viene calcolato assumendo che vengano vendute per prime le criptovalute più vecchie.

Un responsabile fiscale delle criptovalute ha descritto che, se durante un mercato rialzista si dichiarano le tasse secondo le regole FIFO dell'IRS, ciò sarebbe "catastrofico" per i contribuenti di criptovalute. Se gli investitori vendono per primi gli asset acquistati in precedenza (cioè quelli con il costo di base potenzialmente più basso), "massimizzerebbero involontariamente le loro plusvalenze", aumentando le plusvalenze dei contribuenti.

L'ultima politica temporanea di esenzione dell'IRS è volta ad alleviare l'elevato carico fiscale associato alle rigide regole FIFO, consentendo ai possessori di criptovalute di avere maggiore flessibilità nel riportare e tracciare le vendite dei loro asset digitali. Tuttavia, è importante notare che questa misura di alleviamento è temporanea e si applica solo al periodo specificato nel 2025.

L'IRS considera le criptovalute come beni simili alle azioni e impone due principali tasse sulle transazioni di criptovalute:

  • Tassa sulle plusvalenze: applicabile alle attività di trading.

  • Tassa sul reddito: applicabile a premi o guadagni, come mining, staking, interessi o qualsiasi altra forma di guadagno.

Le normative finali dell'IRS sul reporting fiscale delle criptovalute hanno un'importanza significativa per il settore:

  1. Definizione di broker: L'IRS ha ristretto la definizione di "broker", escludendo i partecipanti all'industria non custodita, come exchange decentralizzati e fornitori di portafogli di asset digitali non custoditi.

  2. Requisiti di reporting: I fornitori di portafogli custoditi e i processori di pagamento che facilitano le transazioni di criptovalute saranno considerati broker ai fini fiscali federali degli Stati Uniti.

  3. Emittenti di stablecoin: Gli emittenti di stablecoin che convertono le stablecoin in contante saranno anch'essi considerati broker.

  4. Broker non statunitensi: I broker non statunitensi (ad eccezione delle società di partnership straniere controllate da statunitensi) sono esenti dai requisiti di reporting fiscale sulle criptovalute per gli statunitensi.

L'IRS degli Stati Uniti sta ancora valutando se le piattaforme non custodite debbano assumere responsabilità di reporting. Le normative finali hanno ridotto le regole di reporting per i fornitori di dati di pagamento e applicazioni (PDAP), escludendo i prestiti di asset digitali dal reporting informativo, sebbene questa esenzione possa cambiare in futuro.

Nonostante l'IRS offra una politica di esenzione temporanea per gli utenti CeFi, la sua richiesta ai broker DeFi di riportare i dati delle transazioni degli utenti ha sollevato notevoli controversie.

Tre gruppi dell'industria delle criptovalute negli Stati Uniti, tra cui il "DeFi Education Fund", la "Blockchain Association" e il "Texas Blockchain Council", hanno intentato causa contro l'IRS, cercando di fermare la nuova normativa che richiede agli operatori o istituzioni della finanza decentralizzata (DeFi) di raccogliere dati sui clienti.

Questa controversa normativa dovrebbe entrare in vigore nel 2027, richiedendo a alcuni operatori front-end DeFi di raccogliere informazioni personali e storici delle transazioni degli utenti.

Approfondimenti:
DeFi deve fare KYC? Le nuove normative dell'IRS: i broker DeFi devono riportare i dati delle transazioni degli utenti

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"Alleggerire le normative fiscali sulle criptovalute! L'IRS propone misure di alleviamento, ma le nuove normative DeFi rimangono controverse" questo articolo è stato pubblicato per la prima volta su "Crypto City"