Una proposta per legalizzare il Bitcoin mira a rimodellare il futuro finanziario della Siria.

La Siria, una nazione che sta ancora recuperando dalla caduta del governo di Assad, si sta preparando per una drastica riforma finanziaria: la legalizzazione del Bitcoin (BTC).

Per combattere l'inflazione, stabilizzare l'economia del paese e attrarre investimenti stranieri, il Centro Siriano per la Ricerca Economica ha presentato un piano audace che chiede al governo di transizione di abbracciare il BTC e altre valute digitali.

Il Centro Siriano per la Ricerca Economica pubblica una proposta per il governo di transizione di legiferare #Bitcoin in Siria e digitalizzare la Lira 👏 pic.twitter.com/dEm8gwfzdP

— Bam ⚡️باسم (@bamskki) 31 dicembre 2024

Dopo decenni di guerra e distruzione economica, il paese si trova ora di fronte all'enorme compito della ricostruzione.

Per dare alla valuta la stabilità necessaria, il piano prevede la digitalizzazione della lira siriana sulla blockchain e il suo supporto con BTC, oro e dollari. Oltre a incoraggiare gli imprenditori a utilizzare le risorse energetiche della Siria per attività di mining, mira anche a legalizzare il mining e il commercio di BTC sotto un rigoroso quadro normativo, garantendo un controllo rigoroso per prevenire monopoli e danni ambientali.

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Per semplificare le rimesse e creare opportunità per le aziende colpite da anni di volatilità, le istituzioni finanziarie, le startup e gli scambi di valuta saranno incoraggiati a integrare il BTC nelle loro offerte. Il programma sottolinea la privacy e la sicurezza come valori fondamentali e enfatizza il diritto dei residenti siriani di mantenere il completo autocustodia dei propri asset digitali.

La nazione ha numerose sfide nonostante questi ambiziosi obiettivi, tra cui sanzioni estere, infrastrutture tecniche inadeguate e i debiti contratti dal governo precedente. La struttura decentralizzata del BTC potrebbe consentire alla Siria di evitare le istituzioni bancarie consolidate, una tattica utilizzata da altri paesi sotto severe sanzioni, come la Corea del Nord e l'Iran.

È cruciale distinguere tra la proposta del Centro Siriano per la Ricerca Economica di legalizzare il BTC e l'uso controverso delle criptovalute da parte di gruppi terroristici come Hay’at Tahrir al-Sham. L'HTS, precedentemente affiliato ad al-Qa’ida, ha utilizzato criptovalute per finanziare le proprie operazioni, sollevando significative preoccupazioni etiche e legali.

Al contrario, il Centro Siriano per la Ricerca Economica mira a stabilire un sistema finanziario legittimo e trasparente sotto la supervisione del governo di transizione, destinato a beneficiare l'intera popolazione siriana piuttosto che specifiche fazioni.

Con vari gradi di successo, nazioni come El Salvador e la Repubblica Centrafricana hanno tentato di legalizzare il BTC. El Salvador è stato criticato per i rischi economici e i problemi di debito nonostante abbia visto un aumento del turismo e alcuni investimenti internazionali.

Al contrario, le difficoltà della Siria sono aggravate da complicazioni geopolitiche, che richiedono investimenti tecnologici sostanziali e collaborazione internazionale per avere successo. La strategia potrebbe stabilire la Siria come leader in Medio Oriente nell'adozione delle criptovalute se attuata, ma è dubbio che avrà successo, date le lunghe ostilità politiche e finanziarie.

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