Grazie a una nuova legge, le aziende russe utilizzano Bitcoin per eludere le sanzioni occidentali, ha confermato il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov in un'intervista televisiva.
Perché è importante: l'economia russa è stata ostacolata dalle difficoltà nell'effettuare e ricevere pagamenti internazionali, anche con paesi come la Cina che non utilizzano il dollaro statunitense come valuta di riserva.
Recupera rapidamente: il mese scorso il Cremlino ha creato un quadro giuridico sperimentale per i minatori di criptovalute, che include una disposizione in base alla quale le entità approvate possono utilizzare le criptovalute per il commercio internazionale.
Potrebbe anche rivelarsi una manna per le aziende energetiche russe, che ora potranno vendere a un gruppo di minatori nazionali di bitcoin affamati di potere.
Verifica della realtà: solo perché il governo russo consente alle aziende di effettuare pagamenti in bitcoin, non significa necessariamente che tutti gli altri paesi li accetteranno, sia per via delle loro leggi, sia per la pressione esercitata sulle banche nazionali dagli enti di regolamentazione finanziaria occidentali.
In conclusione: questo sviluppo potrebbe rappresentare una sfida per il presidente eletto Trump, che è sia un convertito alle criptovalute sia un sostenitore del predominio del dollaro statunitense.