BANCA D'ITALIA PUBBLICA RAPPORTO SU BITCOIN:
QUESTO È UN OBBLIGO LEGGERE!
La Banca d'Italia ha pubblicato un rapporto su Bitcoin, etichettando alcuni dei suoi servizi peer-to-peer (P2P) come potenziali piattaforme di "crimine come servizio".
Questa classificazione è principalmente dovuta alla natura pseudonima delle transazioni Bitcoin, che può facilitare attività illecite come il riciclaggio di denaro.
Il rapporto evidenzia che i servizi P2P di Bitcoin non sono intrinsecamente criminali, ma le loro caratteristiche di anonimato possono essere sfruttate da individui che cercano di offuscare attività finanziarie illegali.
La Banca d'Italia è particolarmente preoccupata per l'uso di piattaforme non regolate, che operano spesso senza una supervisione adeguata, in paesi con normative anti-riciclaggio (AML) deboli.
Alcune delle tecniche utilizzate dai criminali per eludere la rilevazione includono:
Mixer e Tumbler: Combinare i fondi di vari utenti per mascherare la fonte originale.
Chain-Hopping: Trasferire fondi tra diverse blockchain per confondere i sistemi di tracciamento.
Portafogli Anonimi: Nascondere gli indirizzi IP degli utenti per complicare ulteriormente il tracciamento.
In risposta a queste sfide, la Banca d'Italia sta chiedendo regolamenti più severi per combattere l'abuso crescente di Bitcoin e altre criptovalute.
Questo include l'applicazione di misure KYC e AML più rigorose per garantire che gli individui che partecipano a transazioni in criptovaluta siano adeguatamente verificati.