Secondo Cointelegraph, il governo russo ha annunciato un divieto di mining di criptovalute in dieci regioni, in vigore dal 1° gennaio 2025 al 15 marzo 2031. Questa decisione, riportata dall'agenzia di stampa locale TASS il 24 dicembre, mira ad affrontare le preoccupazioni energetiche e ad allinearsi alle leggi del paese sul mining di criptovalute emanate nell'agosto e nell'ottobre 2024. Le regioni interessate dal divieto includono Daghestan, Inguscezia, Cabardino-Balcaria, Karachay-Cherkessia, Ossezia settentrionale, Cecenia, le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nonché le regioni di Zaporizhia e Kherson. Il divieto avrà un impatto sia sulle attività del mining pool che sulle singole operazioni di mining di criptovalute.
Oltre ai divieti completi, la Russia implementerà restrizioni stagionali in tre regioni siberiane per gestire il consumo energetico durante i mesi invernali di punta. Queste restrizioni si applicheranno a parti delle regioni di Irkutsk, Buriazia e Zabaikalsky. Inizialmente, le limitazioni stagionali saranno applicate dal 1° gennaio al 15 marzo 2025 e si estenderanno dal 15 novembre al 15 marzo negli anni successivi. Questo approccio riflette una strategia più ponderata rispetto alla proposta iniziale del governo di novembre, che suggeriva di vietare il mining di criptovalute in 13 regioni, tra cui l'importante polo minerario di Irkutsk.
La regione di Irkutsk è particolarmente degna di nota per il suo ruolo nell'industria mineraria russa, con grandi aziende come BitRiver che beneficiano dell'elettricità conveniente della zona. BitRiver, che ha fondato il suo primo e più grande data center a Bratsk nel 2019, è tra le aziende potenzialmente interessate da queste nuove normative. Cointelegraph ha contattato BitRiver per commenti su come queste restrizioni potrebbero avere un impatto sulle loro operazioni, ma al momento della pubblicazione non è stata ricevuta alcuna risposta.