Dopo quasi sei anni dall'hack, Cryptopia inizia a restituire 225 milioni di dollari in criptovalute agli utenti colpiti, segnando un importante passo avanti nel processo di liquidazione.

Vediamo tutti i dettagli in questo articolo.

Un ritorno atteso: Cryptopia inizia le distribuzioni dall'hack ai suoi utenti

Il 20 dicembre 2024 segna una data storica per oltre 10.000 titolari di account verificati di Cryptopia, l'exchange di criptovalute della Nuova Zelanda che ha dichiarato bancarotta dopo un devastante hacking nel 2019.

La società di liquidazione Grant Thornton ha annunciato l'inizio delle distribuzioni, restituendo almeno 225 milioni di dollari in criptovalute agli utenti colpiti.

Questa iniziativa rappresenta un importante punto di svolta nel lungo e complesso processo di liquidazione che ha seguito l'hacking, offrendo finalmente un risarcimento a coloro che hanno subito perdite significative a causa dell'incidente.

Negli ultimi due giorni, gli utenti verificati che detengono Bitcoin (BTC) e Dogecoin (DOGE) hanno iniziato a ricevere le loro criptovalute.

La distribuzione, valutata a circa 400 milioni di dollari neozelandesi, è il risultato di anni di lavoro da parte di Grant Thornton per recuperare e consolidare i beni rimanenti dell'exchange.

La decisione di iniziare con BTC e DOGE è stata strategica, data la popolarità e il volume di queste criptovalute tra gli utenti di Cryptopia.

Tuttavia, il liquidatore ha confermato che seguiranno ulteriori distribuzioni che coinvolgeranno altre monete presenti sulla piattaforma.

Grant Thornton ha dichiarato che, dopo questa distribuzione iniziale, seguiranno ulteriori fasi in conformità con il processo approvato. Questo include l'avviso delle scadenze per le richieste, prima di procedere con la distribuzione dei fondi rimanenti agli utenti idonei.

Il liquidatore ha anche sottolineato la possibilità di una distribuzione aggiuntiva che potrebbe consentire ai titolari di conto di recuperare fino al 100% delle loro partecipazioni.

Questo sarebbe reso possibile utilizzando i “beni non richiesti” da parte degli utenti che non si sono registrati sul portale dei reclami entro le scadenze stabilite.

Grant Thornton ha quindi esortato tutti gli utenti rimanenti di Cryptopia a registrarsi sul portale.

delle richieste e completare i passaggi necessari per diventare idonei per future distribuzioni.

Un passato turbolento: dall'ascesa alla caduta

Fondata nel 2014, Cryptopia è stata una delle prime piattaforme di scambio di criptovalute in Nuova Zelanda, raggiungendo un picco di 1,4 milioni di utenti registrati nel 2018.

L'exchange era noto per offrire un'ampia gamma di altcoin e per essere un pioniere nell'emissione di stablecoin nel paese, lanciando il NZed (NZDT) nel maggio 2017.

Tuttavia, a gennaio 2019, Cryptopia è stata vittima di un massiccio hacking che ha portato alla perdita di circa 16 milioni di dollari in vari beni digitali.

L'incidente ha messo in luce le vulnerabilità delle piattaforme di scambio e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle criptovalute.

Dopo l'hacking, l'exchange è entrato in liquidazione volontaria e Grant Thornton è stato nominato liquidatore ufficiale.

Nel maggio 2019, l'azienda ha dichiarato che Cryptopia aveva un debito di 4,2 milioni di dollari verso i creditori, avviando così un lungo processo di recupero e distribuzione dei beni rimanenti.

In altre parole, il ritorno dei fondi agli utenti di Cryptopia rappresenta un caso emblematico nell'industria delle criptovalute.

Evidentemente sottolinea l'importanza della sicurezza nelle piattaforme di scambio e la necessità di regolamenti più severi per proteggere gli investitori.

Inoltre, il successo nel recupero e nella distribuzione di fondi da parte di Grant Thornton potrebbe stabilire un precedente positivo per futuri casi di hacking o fallimento di scambi.

Poiché dimostra che, nonostante le sfide, è possibile per i liquidatori lavorare efficacemente per tutelare gli interessi degli utenti.

Uno sguardo al futuro

Man mano che la comunità delle criptovalute continua a evolversi, eventi come Cryptopia evidenziano la necessità di maggiore trasparenza e sicurezza.

Gli utenti sono incoraggiati a svolgere la dovuta diligenza quando scelgono le piattaforme di scambio e a considerare l'uso di portafogli personali per conservare i loro beni digitali.

Nel frattempo, Grant Thornton continua il suo impegno per restituire il più possibile agli utenti colpiti. L'azienda ha ribadito la sua dedizione a completare il processo di liquidazione in modo equo ed efficiente.