Il Bitcoin (BTC) è attualmente scambiato a un prezzo inferiore del 13% rispetto al suo massimo storico di circa 108.000 $, il più alto da quando il presidente eletto Donald Trump ha vinto le elezioni statunitensi all'inizio di novembre.
Da allora, la più grande criptovaluta ha trascorso diversi periodi al 10% al di sotto del record, un livello che alcuni investitori definiscono una correzione.
La pressione di vendita ha origine dai detentori a lungo termine (LTH), che Glassnode definisce come investitori che hanno detenuto bitcoin per almeno 155 giorni. Tendono a vendere in caso di forza dei prezzi dopo aver accumulato bitcoin quando i prezzi sono in calo.
I LTH stavano già distribuendo una quantità significativa di BTC circa una settimana fa, come mostrava la precedente ricerca di CoinDesk. Da allora, hanno accelerato e hanno ridotto le loro partecipazioni totali a circa 13,2 milioni di BTC da circa 14,2 milioni a metà settembre. Giovedì, hanno venduto quasi 70.000 BTC, il quarto maggiore sell-off in un solo giorno di quest'anno, secondo i dati di Glassnode.
D'altra parte, per ogni venditore, deve esserci un acquirente. In questo caso, sono i detentori a breve termine (STH) che hanno accumulato circa 1,3 milioni di BTC nello stesso periodo di tempo. Il numero indica che hanno preso monete dai LTH e di più.
Negli ultimi giorni la narrativa è cambiata e i LTH stanno cercando di vendere più di quanto i trader a breve termine stiano cercando di acquistare. Questo squilibrio ha contribuito al calo del prezzo di circa $94.500.
Ci sono 19,8 milioni di token in circolazione e altri 2,8 milioni su exchange, anche se quel bilancio continua a diminuire: circa 200.000 bitcoin sono usciti dagli exchange negli ultimi mesi.
Questi gruppi sono fondamentali per monitorare l'attività dei prezzi del bitcoin nei prossimi giorni.