Secondo Cointelegraph, il debanking è emerso come una sfida significativa per le aziende crypto, in particolare per i progetti più piccoli che non dispongono di risorse finanziarie e legali sostanziali. Mauricio di Bartolomeo, co-fondatore di Ledn, ha proposto diverse strategie convenienti per le piccole startup crypto per gestire i problemi di debanking mantenendo al contempo la conformità normativa essenziale per costruire relazioni con gli istituti finanziari.

Bartolomeo ha sottolineato l'importanza di cercare una consulenza legale conveniente da studi legali che offrono prezzi speciali per le startup. Ha anche suggerito che le piccole aziende prendano in considerazione la possibilità di collaborare con banche in altri paesi o di operare all'interno di framework crittografici finché non possono stabilire relazioni bancarie tradizionali. Sottolineando la natura critica della conformità normativa, Bartolomeo ha affermato: "Il numero uno è non tagliare gli angoli sulla conformità. Nel momento in cui tagli gli angoli sulla conformità, hai debankato te stesso. Quindi non tagliare gli angoli sulla conformità antiriciclaggio (AML) o know-your-customer (KYC)".

Ledn, come molte altre aziende di criptovalute, ha dovuto affrontare il debanking durante l'operazione Chokepoint 2.0. Tuttavia, l'azienda è riuscita a resistere alla situazione grazie alle sue partnership bancarie diversificate, che le hanno consentito di concentrarsi sulla conformità normativa ed evitare inutili controlli da parte degli enti regolatori. Nel 2020, Ledn ha ricevuto un avviso di debanking, che sottolineava le sfide affrontate dalle aziende di criptovalute nel mantenere relazioni bancarie.

A novembre, i leader del settore hanno espresso le loro preoccupazioni contro l'operazione Chokepoint, con dirigenti di criptovalute che hanno condiviso le loro esperienze di debanking sui social media. Il capitalista di rischio Marc Andreessen ha evidenziato il problema durante una puntata di The Joe Rogan Podcast, sostenendo che oltre 30 fondatori di aziende tecnologiche sono stati debanked durante l'operazione. Ha anche accusato l'amministrazione Biden di soffocare l'innovazione nell'IA mettendo in guardia gli investitori istituzionali dalle nuove startup di IA.

I documenti del tribunale pubblicati tramite una richiesta del Freedom of Information Act (FOIA) hanno rivelato che la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) aveva chiesto ad alcune banche di interrompere le attività in criptovaluta nel 2022. La documentazione FDIC pesantemente censurata ha attirato le critiche del giudice Ana Reyes, che ha ordinato all'agenzia di fornire documenti più trasparenti entro gennaio 2025. Inoltre, la FDIC avrebbe fatto pressione sulle banche che servono clienti in criptovaluta affinché cessassero le operazioni. Il capitalista di rischio Nic Carter ha affermato che la FDIC, sotto la direzione dell'amministrazione Biden, ha deliberatamente preso di mira la Silvergate Bank per smantellare la sua clientela in criptovaluta, nonostante la solvibilità della banca al momento della liquidazione. Carter ha inoltre affermato che la FDIC ha costretto la banca a limitare i depositi in criptovaluta al 15%.