La Corte Suprema degli Stati Uniti ha inflitto un colpo significativo a Nvidia l'11 dicembre, respingendo il ricorso del gigante tecnologico per annullare una causa di class action che lo accusava di aver fuorviato gli investitori riguardo alle sue vendite ai minatori di criptovalute. Con questa decisione, la Corte Suprema ha effettivamente confermato una sentenza del circuito nono di agosto, che aveva riattivato la causa inizialmente respinta nel 2021 da un tribunale distrettuale della California.

La causa di class action, presentata da un gruppo di azionisti Nvidia, sostiene che l'azienda abbia nascosto oltre 1 miliardo di dollari in vendite di GPU legate al mining di criptovalute durante il boom del mercato che ha portato al 2018.

Gli investitori sostengono che il CEO Jensen Huang e l'azienda abbiano minimizzato l'entità delle vendite al settore delle criptovalute, un'omissione critica che è emersa quando il mercato è crollato più tardi quell'anno, causando un crollo delle azioni di Nvidia di quasi il 30% in due giorni.

Nvidia aveva cercato l'intervento della Corte Suprema, sostenendo che la causa si basasse su dati falsificati e affermazioni non supportate. Tuttavia, la corte ha respinto il ricorso con un ordine in una sola riga senza offrire ulteriori spiegazioni.

Regolatori e prove rafforzano le affermazioni degli azionisti

Aggiungendo peso al caso degli azionisti, il Dipartimento di Giustizia e la Securities and Exchange Commission (SEC) hanno sostenuto il gruppo di class action in ottobre. Le agenzie hanno fatto riferimento a prove, inclusi dichiarazioni di ex dirigenti Nvidia e un rapporto della Banca del Canada che suggeriva che Nvidia avesse sottovalutato il suo fatturato legato alle criptovalute di 1,35 miliardi di dollari.

In risposta alla decisione della Corte Suprema, un portavoce di Nvidia ha espresso delusione, dichiarando: “Avremmo preferito una decisione di merito che confermasse il rigetto del caso da parte del tribunale di primo grado, ma siamo pienamente pronti a continuare la nostra difesa.”

Nvidia ha sottolineato il suo impegno a mantenere standard coerenti nelle controversie sui titoli, che considera essenziali per la stabilità economica e la protezione degli azionisti.

Una storia di scrutinio normativo

Questa causa non è il primo incontro di Nvidia con la controversia legata alle criptovalute. Nel 2022, l'azienda ha pagato 5,5 milioni di dollari per risolvere le accuse della SEC riguardo alla sua incapacità di divulgare adeguatamente l'impatto del mining di criptovalute sulla sua attività di gioco. Nvidia ha risolto la questione senza ammettere né negare le conclusioni dell'agenzia.

Il rifiuto della Corte Suprema segna un punto di svolta, poiché Nvidia ora affronta la prospettiva di una prolungata battaglia legale che potrebbe esaminare le sue pratiche interne e la gestione del boom delle criptovalute.

L'articolo Nvidia affronta un colpo quando la Corte Suprema respinge il ricorso sulle vendite di mining di criptovalute è apparso per la prima volta su TheCoinrise.com.