Se l'ente che gestisce il caso ti dicesse che hai venduto bitcoin del valore di 10 milioni di yuan, e che a causa del tuo presunto utilizzo di una VPN per vendere, dato che l'uso della VPN è considerato illecito, i 10 milioni di yuan ottenuti dalla vendita di bitcoin sono considerati proventi illeciti e verranno confiscati, quale sarebbe la tua prima reazione? E questo è realmente accaduto...

Hai utilizzato una VPN per accedere a uno scambio estero, ad esempio registrandoti sul sito ufficiale di un certo exchange per vendere bitcoin e ottenere profitti, oppure hai versato un deposito per diventare un trader di stablecoin, comprando e vendendo per guadagnare la differenza, senza ricevere fondi illeciti né avere il conto congelato, e sei ancora immerso nella gioia dei profitti della speculazione. Non sai però che se il tuo comportamento venisse scoperto, potrebbero esserci conseguenze gravi.

Proprio in agosto di quest'anno, le autorità di pubblica sicurezza in una certa area del paese hanno stabilito che l'uso di VPN per speculare sulle criptovalute è considerato un comportamento illecito. Il caso riguarda Zhang San, che ha utilizzato una VPN per acquistare e vendere criptovalute a basso e alto prezzo, realizzando un profitto. Poiché l'uso della VPN è illegale, i profitti ottenuti durante la speculazione sulle criptovalute sono stati confiscati, e gli è stata inflitta una multa massima di 15.000 yuan; anche il suo telefono e computer sono stati confiscati come strumenti illegali. Questo caso mi ha fatto pensare a un programmatore dello scorso anno, il quale, dopo aver utilizzato una VPN per lavorare, è stato successivamente considerato colpevole di comportamento illecito e i suoi guadagni, superiori a un milione, sono stati confiscati.

Alcuni dicono che il lavoro di un programmatore e la speculazione sulle criptovalute siano di natura diversa; uno è un’attività lavorativa, mentre l’altra è un comportamento illecito o un rischio personale. Tuttavia, attualmente il trading di criptovalute non è illegale, quindi le circostanze sono simili a quelle di questo caso. Se l'uso della VPN è considerato illecito, e i profitti ottenuti dalla speculazione sulle criptovalute sono considerati proventi illeciti, mancherebbe solo un annuncio ufficiale. Non si può utilizzare una VPN per speculare sulle criptovalute, altrimenti i profitti derivanti dalla speculazione verranno confiscati.

Non discuterò qui se l'uso della VPN sia un comportamento illecito. La questione centrale di questo caso riguarda se, in base all'articolo 14 delle Normative provvisorie sulla gestione della rete informatica internazionale, i profitti illeciti derivanti dall'uso della VPN includano anche i profitti ottenuti dalla speculazione sulle criptovalute.