Bene, amici, ecco un'altra notizia che rientra nella categoria dei "campanelli che suonano" per il mercato delle criptovalute. Finché si crede nella crescita infinita di Ethereum e Bitcoin, i grandi player come Meitu non perdono tempo. Questa società cinese, nota per i suoi investimenti in criptovalute, ha deciso che era giunto il momento di “tirare il freno” e incassare fino a 31.000 Ethereum e 940 Bitcoin. Tutta questa felicità ha fruttato loro non meno di 180 milioni di dollari. E cosa se ne fanno di questo capitale? L’80% dell’importo è destinato ai dividendi. A quanto pare, gli azionisti avevano urgentemente bisogno di nuovi yacht.

Per chi è la crisi e per chi i contanti?

Pensiamo: cosa significa quando un'azienda con un portafoglio di criptovalute così impressionante decide improvvisamente di vendere? Ciò chiaramente non è dovuto al fatto che credono in un futuro luminoso per le criptovalute. No, amici, questa si chiama presa di profitto. O, più semplicemente, uscire dal mercato mentre c’è ancora qualcosa da portare via. Chi è rimasto? Esatto, chi continua a sperare nel prossimo “tu ze mun”. E siamo onesti, questa mossa di Meitu manda un segnale chiaro: i grandi player non sono così sicuri della continuazione del paradiso delle criptovalute.

Chi sarà il prossimo?

Come piccoli investitori ora possiamo solo indovinare: quale dei giganti raccoglierà il testimone delle vendite? Forse Tesla venderà nuovamente Bitcoin, o qualcun altro deciderà di “liberare” i propri portafogli. In un modo o nell’altro, tali mosse creano ondate di instabilità. Dopotutto, ogni grande drenaggio di criptovaluta non significa solo un calo del suo prezzo, ma anche una graduale distruzione della fiducia.

Perché è importante?

Sì, Meitu attribuisce la vendita alle preoccupazioni sui dividendi. Ma chi ha detto che questo sia l'unico motivo? Dietro le quinte potrebbe esserci la consapevolezza che la volatilità delle criptovalute potrebbe presto trasformarsi in un declino prolungato. E mentre gli investitori comuni continuano a credere nell’effimero 100.000 per Bitcoin e 10.000 dollari per Ether, le “balene” prendono profitti e vanno in contanti.

Quindi, se qualcuno pensa ancora che la criptovaluta sia un asset stabile a lungo termine, forse è tempo di ripensarci. Del resto, se quelli che dovrebbero essere i suoi “avvocati” se ne vanno, a voi cosa resta?

Mentre alcuni sognano, altri agiscono. E indovina chi alla fine vince?

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