Coinspeaker Bybit apre le porte agli utenti cinesi continentali in mezzo a complessità regolatorie

L'exchange di criptovalute con sede a Dubai Bybit ha confermato che gli utenti cinesi continentali possono negoziare sulla propria piattaforma utilizzando reti private virtuali (VPN), sebbene non faciliterà le transazioni in yuan cinese. Questo approccio cauto si allinea con gli sforzi di Bybit per navigare nelle severe normative sugli asset digitali della Cina, pur accogliendo la crescente domanda degli utenti.

Secondo un recente rapporto del South China Morning Post, il co-fondatore e CEO di Bybit, Ben Zhou, ha annunciato il 3 dicembre che la piattaforma ha iniziato a consentire ai cittadini cinesi continentali di negoziare all'estero all'inizio di quest'anno, a seguito di importanti richieste degli utenti. Questa decisione si basava sulla valutazione da parte dell'azienda dei "rischi accettabili". Tuttavia, Bybit rimane ferma nella propria posizione contro la facilitazione del trading in yuan, evitando quello che Zhou ha definito una "linea rossa" regolatoria.

“Ciò che il governo cinese disprezza di più riguardo alle criptovalute è che possono facilitare l'uscita di capitali,” ha spiegato Zhou. Questa comprensione ha influenzato la decisione di Bybit di bloccare gli indirizzi IP continentali pur consentendo le registrazioni utilizzando i documenti d'identità nazionali e i passaporti cinesi. Sebbene queste misure mirino alla comunità cinese all'estero, i residenti della Cina continentale hanno trovato un modo per aggirare il blocco accedendo alla piattaforma tramite VPN.

È interessante notare che, nonostante questa apertura, la crescita dei nuovi utenti della piattaforma dalla Cina continentale è stata bassa, una tendenza attribuita al divieto della piattaforma sulle transazioni in yuan.

Un panorama criptovalutario complicato in Cina

L'espansione cauta di Bybit nella Cina continentale evidenzia la complicata relazione della regione con le criptovalute. Un tempo leader globale nell'adozione delle criptovalute, la Cina ha attuato un divieto completo sulle attività legate alle criptovalute nel 2021 a causa di preoccupazioni per l'uscita di capitali e la stabilità finanziaria.

Nonostante il divieto, i rapporti suggeriscono che gli utenti cinesi continuano ad accedere alle criptovalute attraverso canali non ufficiali come il trading peer-to-peer e le VPN. A luglio, anche le speculazioni su un possibile sollevamento del divieto hanno guadagnato slancio. In quel momento, figure del settore come il CEO di Galaxy Digital Mike Novogratz hanno suggerito che una tale mossa potrebbe avere un impatto significativo sul mercato globale delle criptovalute.

Le ambizioni regolatorie di Bybit

Fondata nel 2018, Bybit è diventata il terzo exchange di criptovalute più grande al mondo per volume di scambi giornaliero, seguendo Binance ma superando Coinbase. La base di utenti registrati dell'exchange è aumentata da 20 milioni nel 2022 a quasi 60 milioni nel 2023, segnando la sua crescente impronta globale.

Bybit ha affrontato sfide normative in varie giurisdizioni. Dopo aver presentato brevemente domanda per una licenza di Hong Kong a gennaio, l'exchange ha ritirato la propria domanda a maggio, citando un problema di conformità relativo a un conflitto di interessi con il proprio responsabile della conformità. Anche i regolatori di Hong Kong vietano alle piattaforme di servire clienti della Cina continentale. Nonostante questi ostacoli, Zhou ha espresso ottimismo riguardo a una nuova domanda per la licenza all'inizio del 2025 con un team di conformità rinnovato.

Sebbene ottenere una licenza di Hong Kong sarebbe un "potenziatore di fiducia" per Bybit, Zhou ha dichiarato che il mercato delle criptovalute della città rimane relativamente piccolo. Ha ulteriormente spiegato che il valore principale della licenza risiede nell'attrarre talenti e mostrare conformità.

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