Dal punto di vista statistico, la principale ragione per cui le operazioni monopolistiche sono difficili da vincere è data da due fattori fondamentali:
Struttura del mercato, ovvero il mercato secondario caratterizzato da un gioco a somma zero. Poiché il mercato secondario è un mercato puramente di circolazione, non ha produttività e non genera valore aggiunto.
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Fattori psicologici, ovvero come controllare il problema della psicologia guidata dagli interessi. Quando l'operatore, a causa della sua solidità finanziaria, è in grado di influenzare il prezzo del mercato, si trova di fronte a una scelta molto difficile, cioè come controllare il proprio "grado", come non diventare il "maggiore" nel mercato, poiché la maggioranza tende a diventare la perdente del mercato.
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Molti manager d'investimento hanno questa esperienza, ossia che quando l'importo del capitale è sufficiente a influenzare il prezzo del mercato, è molto facile creare profitti contabili (profitti latenti), ma ottenere profitti reali è molto difficile. Qui il problema è il controllo del "grado".
Quando l'operatore guadagna da operazioni monopolistiche, è ancora più difficile controllare i propri desideri psicologici, ed è difficile non oltrepassare il confine tra maggioranza e minoranza, portandosi infine verso il proprio opposto.