L'azienda ha rivelato che intende offrire le note privatamente a compratori istituzionali qualificati ai sensi della Regola 144A del Securities Act. Inizialmente proposta a 1,75 miliardi di dollari, l'offerta è stata ampliata a 2,6 miliardi di dollari. Inoltre, i compratori possono acquistare fino a 400 milioni di dollari in più, aumentando potenzialmente i proventi a 3 miliardi di dollari. Si prevede che l'affare si concluda il 21 novembre, soggetto alle consuete condizioni di chiusura.
Le note non garantite, in scadenza il 1° dicembre 2029, non matureranno interessi. Le opzioni di conversione, disponibili sotto condizioni specifiche fino a giugno 2029, consentono ai titolari di convertire in contanti, azioni della classe A comune dell'azienda, o una combinazione di entrambi. Il tasso di conversione iniziale è fissato a 1,4872 azioni per 1.000 dollari di nota, equivalente a un prezzo di conversione di 672,40 dollari—un premio del 55% rispetto al prezzo delle azioni del 19 novembre.
Gli investitori di Microstrategy possono richiedere il riscatto al valore nominale il 1° giugno 2028, o se si verificano cambiamenti aziendali significativi. Microstrategy, a partire da dicembre 2026, può anche riscattare le note in determinate condizioni di mercato, garantendo che rimangano almeno 75 milioni di dollari in circolazione. L'azienda ha inoltre dichiarato di stimare proventi netti di 2,58 miliardi di dollari, che potrebbero aumentare a 2,97 miliardi di dollari se le opzioni aggiuntive vengono esercitate. I fondi sono destinati principalmente all'acquisto di riserve di bitcoin (BTC) e per scopi aziendali generali.
Conosciuta per la sua strategia incentrata su bitcoin, Microstrategy continua a posizionarsi come leader negli attivi digitali e nell'analisi aziendale. Ha notato che queste note, come le offerte precedenti, non sono registrate e sono soggette a restrizioni della legge sui titoli degli Stati Uniti. Al momento della pubblicazione, alle 11 del mattino, ora orientale, le azioni MSTR di Microstrategy sono aumentate di oltre il 15% rispetto al dollaro statunitense.