Un gruppo di importanti sviluppatori di Bitcoin che collaborano in più team rivendica una svolta nella blockchain più antica e più grande, delineando un modo per aggiungere un tipo di programmazione noto come "patti" che potrebbe sbloccare funzionalità cruciali come nuove funzionalità di portafoglio e caveau e protocolli di livello 2 più efficienti.

È importante sottolineare che la tecnica non richiederebbe modifiche al codice principale di Bitcoin, un processo notoriamente rischioso in cui il consenso è solitamente visto come la soglia necessaria per dare il via libera a importanti aggiornamenti noti come "soft fork".

L'annuncio è stato dettagliato giovedì in un documento di ricerca intitolato "ColliderScript: Covenants in Bitcoin tramite collisioni hash a 160 bit".

La pubblicazione arriva mentre Bitcoin, la blockchain più vecchia e più grande, ha attirato orde di sviluppatori che cercano di aggiungere programmabilità e livelli di rete aggiuntivi che potrebbero portare non solo alla creazione di più applicazioni sulla rete peer-to-peer, ma anche a sedi più veloci ed economiche per l'esecuzione delle transazioni. L'obiettivo è raggiungere ciò che Ethereum, la seconda blockchain più grande, ha raggiunto, ma con la sicurezza notoriamente robusta di Bitcoin.

"Un'idea davvero fantastica"

Il team è guidato da Ethan Heilman, che è anche uno degli autori di una tecnica proposta nota come OP_CAT, che potrebbe aumentare la programmabilità di Bitcoin.

Tuttavia, tale sforzo richiederebbe modifiche al software Bitcoin, così come una proposta separata per i patti nota come OP_CTV, avanzata dallo sviluppatore Jeremy Rubin.

Tra gli altri autori del nuovo documento di ricerca figurano Victor Kobolov e Avihu Levy del progetto StarkWare e Andrew Poelstra, uno sviluppatore Bitcoin di lunga data che attualmente ricopre il ruolo di responsabile della ricerca presso Blockstream.

L'account ufficiale di StarkWare su X ha pubblicato giovedì un link al documento, scrivendo:

Fino a poco tempo fa, si credeva che implementare i covenant su Bitcoin avrebbe richiesto un soft fork di un opcode aggiuntivo, come quelli dedicati come OP_CTV o quelli indiretti come OP_CAT. In questo articolo, mostriamo che i covenant potrebbero già essere fattibili su Bitcoin oggi senza alcun soft fork. Sebbene la nostra soluzione sia computazionalmente intensiva, crediamo che ci sia un notevole margine di ottimizzazione.

Robin Linus, uno sviluppatore di Bitcoin che ha fatto scalpore per un progetto noto come BitVM e più di recente BitVM2, che potrebbe sbloccare una maggiore programmabilità, ha dichiarato a CoinDesk in un messaggio Telegram che il documento di ricerca "non era molto pratico" nella sua forma attuale, ma rappresentava un'idea "davvero fantastica".

"Costerebbe più di 10 milioni di dollari per mettere in atto un simile patto, ma l'idea alla base è ingegnosa", ha scritto Linus. "Spero che le persone proveranno a trovare delle ottimizzazioni per renderlo pratico".