Con l'intensificarsi della competizione tra i miner, la difficoltà di mining di Bitcoin continua a scrivere nuovi record, superando per la prima volta la soglia di 100 T (Trillion), il che è senza dubbio un ulteriore colpo per i piccoli miner con meno risorse.

Secondo i dati di Mempool, il Bitcoin ha subito un aggiustamento della difficoltà di mining al blocco 868.896, con un aumento della difficoltà del 6,24% che ha raggiunto 101,65 T.

Lo scopo della difficoltà di mining del Bitcoin è che ogni 2.016 blocchi estratti si effettua un aggiustamento della difficoltà, il che equivale a un aggiustamento ogni due settimane. L'aggiustamento avviene in base alle variazioni della potenza di rete, per garantire che la rete Bitcoin mantenga un ritmo di risoluzione (o produzione) di un nuovo blocco ogni 10 minuti.

Dall'inizio di quest'anno, la blockchain di Bitcoin ha subito 23 aggiustamenti della difficoltà, di cui quasi il 60% sono stati aumenti di difficoltà, il che significa che l'intero processo di mining sta diventando sempre più difficile. Maggiore è la difficoltà di mining, più intensa è la competizione, più alti sono i costi di mining e quindi aumenta la soglia per i miner per produrre Bitcoin.

Poiché il mining di Bitcoin richiede un grande investimento di capitale e una forte competizione, i piccoli miner hanno risorse più limitate e potrebbero quindi aver bisogno di vendere parte del Bitcoin per mantenere le operazioni; al contrario, le aziende minerarie quotate in borsa possono raccogliere fondi in modo più flessibile e avere una maggiore capacità di affrontare queste sfide.

La potenza di rete ha raggiunto un nuovo massimo

Nel frattempo, la media mobile a 7 giorni della potenza di mining totale del Bitcoin (7DMA) ha raggiunto la straordinaria cifra di 755 EH/s la scorsa settimana.

Secondo i dati di Glassnode, alla fine di ottobre di quest'anno, la potenza di mining del Bitcoin è aumentata di quasi il 12% in un solo giorno, segnando il massimo incremento dell'anno.

Attualmente, la maggior parte dei miner vende il Bitcoin estratto per coprire i costi operativi. All'inizio di ottobre di quest'anno, i miner hanno brevemente trattenuto parte del Bitcoin per aumentare le riserve, utilizzandolo per compensare l'ondata di vendite di agosto e settembre.

Attualmente, i miner estraggono in media 450 Bitcoin al giorno, se venduti tutti, si prevede che porteranno circa 31,5 milioni di dollari di pressione di vendita, ma nel complesso, la situazione finanziaria dei miner rimane relativamente sana; se riescono a ridurre le vendite, si crede che contribuirà a stabilizzare il prezzo del Bitcoin.

"La difficoltà del mining di Bitcoin 'supera per la prima volta 100 T' raggiunge un nuovo massimo, i piccoli miner 'sotto grande pressione'" questo articolo è stato pubblicato per la prima volta su (BlockTempo).