Perché i sudcoreani sono pazzi per le criptovalute?

In Corea del Sud, la comunità del trading di criptovalute è composta principalmente da millennial. Alla fine del 2021, c'erano 5,6 milioni di utenti che scambiavano criptovalute in Corea del Sud, di cui 3,08 milioni nella fascia di età compresa tra 20 e 39 anni, pari al 23% della popolazione all'interno di quella fascia di età.

La mentalità dei giovani sudcoreani ha subito una trasformazione. Non cercano più il percorso tradizionale del duro lavoro e dell’istruzione per assicurarsi posti di lavoro ideali, poiché questo è diventato sempre più impegnativo nell’attuale contesto sudcoreano. Si trovano ad affrontare una forte competizione nel campo dell’istruzione e la difficoltà di superare le barriere di classe sociale. Di conseguenza, le criptovalute sono diventate per loro un mezzo per cambiare il proprio destino e raggiungere la mobilità sociale.

In Corea del Sud, la stratificazione sociale è un problema diffuso, che fa sì che i giovani sentano di non poter cambiare il proprio status sociale. Questa negatività ha dato origine al fenomeno del “basso desiderio”, rendendo le generazioni più giovani riluttanti a impegnarsi in temi come il matrimonio, esacerbando ulteriormente i problemi demografici e di invecchiamento della popolazione della Corea del Sud.

Allo stesso tempo, le criptovalute sono diventate la via d’uscita da queste difficoltà. Nell’era di Internet, le informazioni si diffondono rapidamente e i giovani apprendono rapidamente storie leggendarie di loro coetanei che si sono arricchiti da un giorno all’altro attraverso il trading di criptovalute, alimentando il loro entusiasmo per questa nuova strada.

La mania delle criptovalute in Corea del Sud è guidata da una combinazione di pressioni economiche, mobilità sociale limitata e fascino di una ricchezza rapida: fattori che convergono per rendere le criptovalute un faro di speranza per le giovani generazioni del paese.