𝗙𝗼𝗻𝗱𝗶 𝗵𝗲𝗱𝗴𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝗮𝘀𝘀𝗲𝘁 𝗱𝗶𝗴𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶

⚠️ Risultati dal sesto sondaggio annuale sui fondi hedge di PWC:

🏛️ Il 47% dei fondi hedge tradizionali intervistati ha esposizione a asset digitali, in aumento rispetto al 29% nel 2023 e al 37% nel 2022, sostenuto da una maggiore chiarezza normativa e dal lancio di ETF di criptovalute spot in Asia e negli Stati Uniti. Tra quelli investiti, il 67% prevede di mantenere lo stesso livello di capitale impiegato, mentre il restante 33% pianifica di investire di più entro la fine del 2024.

🌍 Le Isole Cayman (63%) sono la giurisdizione numero uno per i fondi di asset digitali, seguite da Gibilterra (19%), Stati Uniti (16%) e BVI (7%). Un anno fa, le Isole Cayman rappresentavano solo il 34%, mentre gli Stati Uniti ospitavano il 28%.

🧰 Solo il 10% dei fondi hedge di asset digitali utilizza ETF (o ETP), mentre il 25% dei fondi hedge tradizionali investe in asset digitali. L'88% dei fondi hedge di asset digitali utilizza ‘spot’ mentre solo il 25% dei fondi hedge tradizionali commercia spot; i numeri per i derivati (futures/futures perpetui) sono 64% e 58%, rispettivamente.

🧲 I servizi di prime brokerage, legali e di conformità sono i miglioramenti infrastrutturali di mercato più significativi per i fondi hedge tradizionali che investono in asset digitali.

✅ Al contrario, i fondi hedge di asset digitali vedono le infrastrutture bancarie e il prime brokerage come ostacoli infrastrutturali. L'incertezza normativa è un rischio chiave per i fondi hedge tradizionali e di asset digitali.

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