Il CEO di Tether, Paolo Ardoino, ha divulgato dettagli sulle riserve dell'emittente di stablecoin, rivelando che detiene 5,58 miliardi di dollari in Bitcoin (BTC), 3,87 miliardi di dollari in oro e circa 100 miliardi di dollari in obbligazioni del Tesoro degli Stati Uniti.
Questa ripartizione arriva mentre l'azienda affronta accuse di un'indagine federale negli Stati Uniti e rinnovate domande sulla sua copertura delle riserve.
Ripartizione delle Riserve
Durante l'evento PlanB a Lugano, Svizzera, dove l'azienda ha svelato una statua di Satoshi Nakamoto, il CEO ha rivelato che la riserva di Tether include 82.454 BTC e 48,3 tonnellate d'oro.
Una diapositiva della presentazione, successivamente condivisa dal CEO di Uquid, Tran Hung, su X, ha suscitato alcune discussioni online. Un utente ha messo in dubbio se questi beni fossero sufficienti a supportare completamente la capitalizzazione di mercato di USDT recentemente registrata di 120 miliardi di dollari.
Rispondendo alle speculazioni online, Ardoino ha chiarito che le riserve dell'azienda includono anche importanti partecipazioni in obbligazioni del Tesoro degli Stati Uniti oltre all'oro e al Bitcoin.
Questo annuncio coincide con un recente rapporto del Wall Street Journal (WSJ) che sostiene che l'ufficio del procuratore degli Stati Uniti a Manhattan sta indagando su Tether per potenziali violazioni del riciclaggio di denaro. Secondo l'articolo, fonti anonime affermano che le autorità stanno esaminando se l'azienda sia stata utilizzata da terzi per supportare attività illegali, tra cui traffico di droga, finanziamento del terrorismo e hacking.
Suggerisce anche che gli investigatori stanno esaminando se Tether possa aver indirettamente supportato entità sanzionate, come i commercianti d'armi russi e Hamas.
Il CEO di Tether Risponde alle Accuse
La società crypto ha, tuttavia, negato le affermazioni del WSJ. Ardoino ha anche risposto a esse, dichiarando:
“Come abbiamo detto al WSJ, non ci sono indicazioni che Tether sia sotto indagine. Il WSJ sta ripetendo vecchie voci. Punto.”
Ha sottolineato che l'emittente di stablecoin mantiene una relazione collaborativa con le forze dell'ordine per contrastare le attività criminali. Secondo una dichiarazione di agosto, dal 2014, Tether ha assistito nel recupero di oltre 109 milioni di dollari in beni legati ad attività illecite come frodi e evasione delle sanzioni. Il CEO ha concluso descrivendo le affermazioni dell'articolo come “inequivocabilmente false.”
Nel frattempo, il rapporto ha intensificato l'attenzione sulla trasparenza e le pratiche regolatorie della società, specialmente mentre i critici hanno a lungo messo in dubbio se le sue riserve supportino completamente il peg del dollaro di USDT.
Un recente rapporto del gruppo no-profit, Consumers’ Research, ha criticato la mancanza di un audit completo delle riserve di Tether e ha sollevato preoccupazioni sulle sue attività internazionali.
L'organizzazione ha anche messo in dubbio le attività dell'azienda in paesi come Venezuela e Russia, suggerendo che le sue operazioni lì potrebbero aver facilitato l'evasione delle sanzioni internazionali.
Il post Il CEO di Tether Analizza le Riserve a Supporto della Stablecoin USDT è apparso per la prima volta su CryptoPotato.