Hong Kong Exchanges and Clearing Limited (HKEX) prevede di lanciare la serie di indici HKEX Virtual Asset il 15 novembre.

Si tratta del primo tentativo di Hong Kong di fornire un benchmark conforme all'UE per le criptovalute, a partire da Bitcoin ed Ethereum. Progettata per soddisfare la domanda regionale, HKEX afferma che la serie Index porterà trasparenza e coerenza nella determinazione dei prezzi degli asset virtuali in Asia.

Dettagli chiave della serie Index

La serie di indici coprirà i prezzi di riferimento in tempo reale per Bitcoin ed Ethereum, calcolati sulla base di un prezzo spot di riferimento ponderato in base al volume delle 24 ore, aggregato dai principali exchange globali.

HKEX ha promesso un aggiornamento quotidiano alle 16:00, ora di Hong Kong. Peter Chan, Amministratore Delegato del Gruppo HKEX, ha descritto il lancio come un modo per "aiutare gli investitori a prendere decisioni di investimento informate" creando un "benchmark affidabile in tempo reale".

Ha anche sottolineato l'impegno di Hong Kong a consolidare la sua reputazione come hub finanziario sfruttando ulteriormente le criptovalute e fornendo agli investitori strumenti più sofisticati per valutare il valore di mercato.

Oltre agli indici di prezzo di Bitcoin ed Ethereum, la serie includerà un tasso di cambio di riferimento progettato per i regolamenti finanziari, allineando i benchmark commerciali in Asia con il resto del mondo.

HKEX ha anche confermato che l'indice rifletterà i prezzi attuali in dollari statunitensi, con monitoraggio e aggiornamenti in tempo reale.

Situazione delle criptovalute a Hong Kong

La relazione di Hong Kong con le criptovalute risale al 2013, coincidente con il primo picco di popolarità del Bitcoin.

Entro il 2018, la Commissione per i Titoli e i Futures di Hong Kong (SFC) ha introdotto il suo primo quadro normativo per gli asset virtuali, per migliorare la trasparenza e proteggere i consumatori.

Questo ha posto le basi per quella che sarebbe diventata una struttura normativa completa nei prossimi anni. Nel 2020, la SFC ha imposto che tutti gli scambi di criptovalute operanti nella regione dovessero registrarsi presso la commissione, stabilendo le basi per l'ambiente conforme che vediamo oggi.

Come parte del suo approccio, la SFC ha implementato politiche rigorose di anti-riciclaggio (AML) e di conoscenza del cliente (KYC) per garantire che gli scambi soddisfacessero gli standard internazionali sulla protezione dei consumatori.

Hong Kong ha mantenuto una posizione proattiva nella regolamentazione delle criptovalute. Entro il 2021, la SFC aveva creato un regime di licenze che richiedeva agli scambi di operare secondo linee guida rigorose, comprese le norme AML e KYC.

Quest'anno, Hong Kong prevede di approvare più licenze per gli scambi di criptovalute, dopo un rigoroso controllo di cinque mesi sulla loro prontezza alla conformità.

Anche la domanda di criptovalute è aumentata. Ad esempio, il più grande ETF sui futures di Bitcoin di Hong Kong ha visto i suoi asset in gestione crescere cinque volte in cinque mesi, superando i 100 milioni di dollari la scorsa settimana.

Per attrarre ancora più attività nel settore delle criptovalute, Hong Kong ha proposto incentivi fiscali sulla proprietà di asset virtuali, sperando di attrarre aziende e investitori.

Il governo sta anche integrando l'intelligenza artificiale (AI) nei suoi servizi finanziari, con l'intento di modernizzare il settore finanziario.