Secondo una recente comunicazione del Mt. Gox Rehabilitation Trustee, i tanto attesi rimborsi di Mt. Gox, che alcuni ritengono possano innescare un'ondata di vendite di Bitcoin, sono stati posticipati al 31 ottobre 2025.

Originariamente fissata per la fine di ottobre 2024, la scadenza prorogata concede più tempo ai creditori che devono ancora completare i passaggi necessari per il rimborso.

Mt. Gox, uno dei primi exchange di criptovalute fallito nel 2014, deve ai suoi creditori circa 9,2 miliardi di dollari in Bitcoin.

Quando sono iniziati i rimborsi iniziali a luglio di quest'anno, gli analisti di mercato e gli investitori avevano previsto che l'afflusso di Bitcoin dai pagamenti avrebbe potuto causare una notevole pressione sul mercato.

"Il mercato si aspetta che la maggior parte degli utenti di Mt. Gox abbandonino i propri token, ma potremmo assistere a un rimbalzo se le vendite saranno inferiori alle aspettative", ha affermato Rachel Lin, co-fondatrice e CEO di SynFutures.

In quel periodo, il Bitcoin crollò di circa il 14%, raggiungendo un minimo locale di circa 54.000 dollari, prima di schizzare a 70.000 dollari prima della fine del mese.

Sebbene questo ritardo elimini un fattore importante che potrebbe pesare sul mercato delle criptovalute per ora, il prezzo di Bitcoin rimane suscettibile ad altre forze.

Tra i principali eventi imminenti figurano le elezioni presidenziali negli Stati Uniti e i cambiamenti nella politica monetaria, che potrebbero far salire i prezzi o innescare ulteriori vendite.

Inoltre, la potenziale vendita da parte del governo degli Stati Uniti di 69.000 Bitcoin di Silk Road sequestrati, per un valore di circa 4,2 miliardi di dollari, incombe come un'incognita, aumentando la volatilità prevista nei prossimi mesi.