#WeAreAllSatoshi Hong Kong rende HKVAX il terzo exchange di criptovalute al dettaglio autorizzato
HKVAX è il primo ad aver ottenuto la licenza in base al nuovo regime di licenze della regione, mentre altri 16 exchange sono in attesa.
Hong Kong Virtual Asset Exchange (HKVAX) è diventato il terzo exchange di criptovalute a ricevere la licenza dalla Securities and Futures Commission (SFC) della Special Administrative Region per servire i clienti al dettaglio. È il terzo exchange a ricevere la licenza completa a Hong Kong.
HKVAX ha ricevuto le licenze di piattaforma di trading di asset virtuali (VATP) di tipo 1 (negoziazione di titoli) e di tipo 7 (fornitura di servizi di trading automatizzati), nonché una licenza antiriciclaggio e antiterrorismo per gestire una piattaforma di trading di asset virtuali.
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I principali servizi offerti da HKVAX sono il trading over-the-counter, una piattaforma di trading e una custodia completa e assicurata. Inoltre, è specializzata in offerte di token di sicurezza (STO) e tokenizzazione di asset del mondo reale (RWA). Il co-fondatore e CEO di HKVAX Anthony Ng ha affermato in una dichiarazione:
"Siamo parte di una rivoluzione del panorama finanziario, con l'obiettivo di stabilire Hong Kong come centro STO e RWA per l'Asia e oltre".
Tuttavia, HKVAX ha avvertito sul suo sito Web: "La nostra piattaforma di trading e il nostro sistema di onboarding sono in fase di preparazione finale".
Gli exchange di criptovalute OSL e HashKey hanno ricevuto le licenze rispettivamente nel 2020 e nel 2022, secondo un vecchio sistema di opt-in. Il trading di criptovalute al dettaglio è iniziato a Hong Kong nell'agosto 2023.
HKVAX ha ricevuto l'approvazione di principio dalla SFC nell'agosto 2023 ed è il primo exchange ad aver ottenuto la licenza secondo l'attuale regime di licenze. Gli exchange che richiedevano le licenze avevano tempo fino al 29 febbraio per presentare una domanda e sono stati altrimenti chiusi.
Sedici società sono in attesa di una decisione sulle loro domande VATP, 11 delle quali stanno già operando come "ritenute autorizzate", nonostante la SFC pubblichi un avviso sul suo sito Web che scoraggia le persone dal fare affari con loro.