Wu ha affermato di essere stato informato che l'ultimo rapporto di QCP Capital ha sottolineato che con l'escalation del conflitto tra Israele e Iran, nonostante i crescenti rischi geopolitici, la reazione dei mercati finanziari tradizionali è stata relativamente mite, con l'indice S&P in calo solo dell'1% e il petrolio greggio WTI in aumento. 2%. Al contrario, il mercato delle criptovalute è stato colpito più duramente, con BTC in calo del 4% e che attualmente trova supporto a quota 60.000, ma se la situazione peggiora, il prezzo potrebbe scendere a 55.000. QCP ha affermato che, sebbene la situazione in Medio Oriente abbia occupato l'attenzione del mercato nel breve termine, la domanda di mercato per attività di rischio rimane forte e le maggiori opportunità offerte dalla situazione macroeconomica globale non dovrebbero essere ignorate. Le attuali politiche economiche della Cina sono simili a quelle del Giappone negli anni ’90, e un afflusso di liquidità e un potenziale sostegno fiscale potrebbero far salire i prezzi degli asset, con un ottimismo che potrebbe diffondersi ai mercati globali, compresi i criptoasset.