La task force per la confisca dei beni criminali della polizia federale australiana ha decifrato una “frase seme” collegata a un account appartenente al presunto creatore dell’app di messaggistica crittografata “Ghost”, che le autorità sostengono sia utilizzata per la criminalità organizzata.

Secondo il comunicato stampa dell'AFP, la task force australiana è riuscita a estrarre 6,4 milioni di dollari USA dall'account crittografico del sospettato in seguito all'analisi dei dispositivi digitali recuperati dalla casa di un uomo del Nuovo Galles del Sud sospettato di essere il creatore di "Ghost".

Ghost è una piattaforma di comunicazioni criptate che, secondo le autorità, viene utilizzata dalla criminalità organizzata.

L'AFP ha affermato di aver bloccato i fondi crittografici presenti sul conto del creatore di Ghost ai sensi del Commonwealth Proceeds of Crime Act del 2002 e di utilizzare il denaro per finanziare iniziative delle forze dell'ordine.

Una volta confiscati, i fondi vengono depositati nel Confiscated Assets Account, gestito dall'Australian Financial Security Authority per conto del Commonwealth.

Potrebbe anche interessarti: La polizia australiana si unisce alla campagna globale per interrompere le truffe sulle criptovalute

Il comandante in carica dell'AFP Scott Raven ha affermato nella sua dichiarazione che la scoperta di 6,4 milioni di dollari USA dal conto del presunto creatore di Ghost dimostra che l'AFP e il CACT hanno le capacità tecniche per affrontare i gruppi della criminalità organizzata che cercano di nascondere i loro profitti illegali.

"Che tu abbia provato a nasconderli in immobili, criptovalute o contanti, identificheremo i beni illeciti e te li porteremo via, lasciandoti senza niente", ha affermato Raven.

Questa scoperta è l'ultimo sviluppo nell'indagine dell'AFP sulla criminalità organizzata legata a un sindacato che coinvolge il presunto produttore dell'app Ghost e i suoi utenti, altrimenti noto come Operazione Kraken.

Questa è la seconda volta che le autorità australiane sequestrano beni relativi all'app Ghost, dopo che ad agosto erano stati sottratti 1,4 milioni di dollari in criptovalute e proprietà.

Finora, l'operazione Kraken ha portato al sequestro di beni per 11,09 milioni di dollari australiani (8,2 milioni di dollari USA), a 46 arresti, all'intervento su 50 minacce alla vita o al male e all'impedimento dell'ingresso in Australia di oltre 200 kg di droghe illecite.

Il sospettato, 32 anni, è presumibilmente la mente dietro il sindacato del crimine organizzato costruito attorno all'app Ghost. È stato arrestato il 17 settembre e accusato di cinque reati, tra cui il sostegno a un'organizzazione criminale.

Leggi di più: Il regolatore australiano porta Meta in tribunale per gli annunci di criptovalute "ingannevoli" su Facebook