Le azioni statunitensi sono scivolate martedì in seguito alle segnalazioni di un potenziale conflitto in Medio Oriente, che hanno smorzato l'ottimismo degli investitori nonostante una forte chiusura rispetto al trimestre precedente, secondo un rapporto di Alex Harring e Biran Evans per CNBC. Il Dow Jones Industrial Average è sceso di 346,71 punti (0,82%), mentre l'S&P 500 e il Nasdaq Composite sono scesi rispettivamente dell'1,35% e del 2,12%.

I prezzi del petrolio greggio sono aumentati dopo la notizia che l'Iran potrebbe prepararsi a lanciare un missile balistico su Israele. Questo sviluppo, riportato da un alto funzionario della Casa Bianca, ha provocato onde d'urto nel mercato, portando il CBOE Volatility Index (VIX), il "misuratore della paura" di Wall Street, sopra i 20, indicando un'ansia accresciuta tra i trader.

"La paura del contagio è sempre destabilizzante", ha affermato Keith Buchanan, senior portfolio manager di Globalt Investments, sottolineando che queste tensioni geopolitiche possono colpire direttamente il mercato oltre l'impatto umano critico.

Circa l'80% delle azioni S&P 500 è sceso, riflettendo la generale flessione del mercato. Tuttavia, le azioni energetiche sono aumentate di oltre l'1% in risposta alle tensioni in Medio Oriente, superando gli altri settori. Nel frattempo, le azioni tecnologiche hanno subito le perdite più ripide, con Apple e Tesla in calo rispettivamente di oltre il 3% e il 4%. Anche Nvidia è scesa di oltre il 2%, mentre Meta ha invertito la tendenza, avvicinandosi sempre di più al suo massimo storico.

Anche i titoli azionari a piccola capitalizzazione sono stati colpiti, con l'indice Russell 2000 che è sceso di oltre l'1%.

Le perdite di martedì hanno fatto seguito a una sessione forte di lunedì, in cui l'S&P 500 e il Dow hanno raggiunto massimi record, chiudendo un mese e un trimestre positivi. Gli investitori ora attendono il rapporto sulle buste paga non agricole di venerdì, che potrebbe fungere da catalizzatore chiave del mercato.

Alla luce delle crescenti tensioni, l'oro spot è salito di quasi l'1% a 2.659,60 dollari l'oncia, con il metallo prezioso che funge da bene rifugio in tempi di incertezza politica ed economica, mentre Bitcoin sembra comportarsi oggi come un bene rischioso, scambiato a circa 62.112 dollari, in calo del 2,6% nelle ultime 24 ore.

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