Di recente, Tether ha assistito il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) nel sequestro di oltre 6 milioni di dollari legati a un sistema di cripto-fiducia nel sud-est asiatico.

Il CEO di Tether, Paolo Ardoino, ha commentato: "Siamo pronti a collaborare con le agenzie governative e a fornire tutti gli strumenti necessari per garantire che i malfattori globali vengano assicurati alla giustizia".

La truffa in questione coinvolgeva dei truffatori che imitavano piattaforme legittime per ingannare gli investitori, convogliando fondi in portafogli illeciti.

Tether ha congelato i fondi prima che i truffatori potessero spostarli o riciclarli attraverso reti più complesse, consentendo al Dipartimento di Giustizia di recuperarli.

Questo è l'ultimo tentativo di Tether di liberarsi della sua immagine controversa.

A maggio, Tether ha stretto una partnership con la società di analisi blockchain Chainalysis per limitare ulteriormente l'uso di USDT nel riciclaggio di denaro, nelle frodi e nel finanziamento del terrorismo.

Nonostante le critiche del passato, tra cui un rapporto delle Nazioni Unite che collegava 17 miliardi di dollari in Tether sulla blockchain di Tron ad exchange clandestini, la società è stata proattiva nel congelare i portafogli associati ad attività criminali.

Ad oggi, Tether segnala di aver bloccato oltre 1,8 miliardi di dollari in USDT legati ad attività illecite.