Charles Hoskinson, co-fondatore di Cardano e Input Output Global, ha fortemente criticato i media per aver travisato le sue opinioni sul modello di governance di Ethereum, scatenando un acceso dibattito nella comunità delle criptovalute.

In particolare, l’ultima controversia è scoppiata in seguito all’intervista di Hoskinson con Cointegraph alla conferenza Token2049 di Singapore, dove ha discusso le differenze tra le varie strutture di governance della blockchain.

In un articolo pubblicato il 25 settembre, l'organo di stampa ha riferito che Hoskinson aveva definito la governance di Ethereum come una "dittatura", sostenendo che il co-fondatore di Ethereum Vitalik Buterin esercita troppa influenza sullo sviluppo della rete.

Tuttavia, Hoskinson si è subito rivolto a X per esprimere la sua frustrazione per quello che percepiva come un reportage sensazionalistico, affermando: "Smetterò semplicemente di concedervi interviste. Ne ho abbastanza dei titoli drammatici e delle interviste sprecate".

Cercando di chiarire ulteriormente la sua posizione, Hoskinson ha rilasciato un'intervista esclusiva al famoso analista di criptovalute David Gokhshtein il 27 settembre. Durante questa conversazione, Hoskinson ha elaborato i suoi commenti originali e ha espresso il suo disappunto per il modo in cui le sue parole sono state ritratte.

"Il punto centrale della governance di Cardano è che si tratta di una via di mezzo in cui puoi effettivamente votare per la tua leadership, puoi effettivamente votare sulla roadmap", ha spiegato Hoskinson. Ha sottolineato che la sua intenzione era quella di evidenziare le differenze tra i vari modelli di governance, non di attaccare personalmente Ethereum o Buterin.

Hoskinson, che è anche uno dei co-fondatori di Ethereum, ha ulteriormente chiarito la sua posizione, affermando di non avere alcun problema con Vitalik, sottolineando che "Sono loro che parlano di me, non io che parlo di loro".

Il fondatore di Cardano ha anche affrontato la questione più ampia della governance nelle reti blockchain. Ha sostenuto che l'approccio di Cardano crea un equilibrio tra la rigidità percepita di Bitcoin e il processo decisionale centralizzato che associa a Ethereum.

"Abbiamo un [governo on-chain], quindi quello era l'unico punto", ha spiegato Hoskinson, evidenziando gli sforzi di Cardano per implementare una struttura di governance più democratica. Hoskinson ha inoltre chiesto un reporting più accurato e sfumato nello spazio delle criptovalute. Ha suggerito che le interviste future dovrebbero essere condotte in diretta e senza modifiche per evitare interpretazioni errate.

Detto questo, questa non è la prima volta che Hoskinson esprime la sua frustrazione per quella che vede come disinformazione su Cardano. All'inizio di questo mese, ha affrontato le affermazioni che suggeriscono che la forte posizione di ADA nelle classifiche delle criptovalute è dovuta principalmente all'incapacità degli staker di vendere i loro asset bloccati. Queste accuse implicavano che i detentori di ADA sono limitati nel vendere i loro token perché sono vincolati a pool di staking, il che porta a un valore di mercato artificialmente gonfiato.

"Le bugie e la disinformazione su Cardano hanno raggiunto livelli epici. Lo staking non è bloccato, eppure la narrazione persiste. Perché qualcuno si fida ancora di queste fonti?", ha twittato l'11 settembre.