Il governo russo ha formato un focus group per sperimentare i pagamenti in criptovaluta nel commercio estero, concentrandosi sugli importatori di beni con potenziali applicazioni militari.

La Russia ha istituito un focus group nell'ambito di un regime legale sperimentale per esplorare l'uso delle criptovalute per i pagamenti del commercio estero, ha riferito il quotidiano russo Vedomosti il ​​17 settembre. L'iniziativa mira a rispondere alle sfide affrontate dagli importatori che si occupano di beni a duplice uso, che hanno applicazioni sia civili che militari e sono soggetti a rigide restrizioni sui pagamenti internazionali.

La mossa segue l’annuncio fatto dalla Cina all’inizio di agosto, secondo cui vieterà l’esportazione di tutti i droni civili non regolamentati, sempre più utilizzati nella guerra militare negli ultimi anni, a partire dal 1° settembre.

Secondo il rapporto, il focus group comprende membri della Camera di commercio e industria russa e dell'Associazione degli sviluppatori e dei produttori di elettronica, oltre a diverse banche, sebbene il rapporto non abbia specificato se il gruppo comprendesse solo banche russe o anche istituti di credito stranieri.

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L'iniziativa è progettata per assistere gli importatori che hanno difficoltà con le transazioni con le banche in Cina e in altri paesi a causa della natura sensibile dei loro beni. Questa mossa segue recenti segnalazioni secondo cui i due maggiori produttori di metalli non sanzionati della Russia hanno iniziato a utilizzare la stablecoin di Tether (USDT) per le transazioni transfrontaliere con clienti e fornitori cinesi, in risposta agli avvertimenti del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti sulle sanzioni secondarie.

Ora, persone a conoscenza della questione sostengono che i partecipanti al focus group sono stati selezionati in base al fatturato della loro attività, dando priorità alle aziende più grandi. Il governo russo prevede di espandere l'iniziativa in futuro, anche se i tempi per un lancio più ampio restano poco chiari.

All'inizio di luglio, Alexei Guznov, vice governatore della banca centrale russa, ha dichiarato in un'intervista ai media che la Banca di Russia sta valutando la legalizzazione delle stablecoin per le transazioni transfrontaliere. Guznov ha osservato che l'iniziativa potrebbe potenzialmente passare da un esperimento temporaneo a un quadro normativo permanente, sebbene non siano stati divulgati dettagli specifici sulla tempistica per l'approvazione.

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