A prima vista, i dati sull’occupazione sembravano molto vicini al consenso, nonostante la revisione rispetto alla lettura precedente. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,2%, in linea con la previsione mediana, ma indicando un’inversione della recente tendenza al rialzo, che ha fornito un certo conforto, soprattutto perché l’occupazione delle famiglie è aumentata di 168.000 unità mentre il tasso di partecipazione è rimasto invariato vicino all’aumento delle buste paga nel settore non agricolo occupazione (142.000). Ricordiamo che i numeri dei mesi precedenti sono stati rivisti al ribasso di 86.000, quindi il rapporto è leggermente più debole da questo punto di vista. Questo difficilmente sarà un fattore decisivo in un taglio del tasso di 25 o 50 punti base, quindi il discorso di Waller poche ore dopo sarà fondamentale.