💥Il Giappone studia la riduzione delle tasse sugli investitori e sulle società di criptovalute💥

La Financial Services Agency (FSA) del Giappone ha proposto importanti riforme alla normativa fiscale sulle criptovalute del paese. La proposta, presentata il 30 agosto, mira a trattare le criptovalute in modo simile agli investimenti finanziari tradizionali, il che potrebbe ridurre il carico fiscale per le persone e le società coinvolte nelle criptovalute.

Secondo la normativa attuale, i guadagni in criptovaluta sono classificati come “redditi vari” in Giappone. Questa categorizzazione li sottopone ad aliquote fiscali che vanno dal 15% al ​​55%, a seconda del livello di reddito della persona. In particolare, l’aliquota fiscale più alta si applica ai profitti superiori a 1.377 dollari, rendendola una delle strutture fiscali sulle criptovalute più punitive al mondo. In confronto, gli utili derivanti dal commercio di azioni sono tassati con un’aliquota massima del 20%.

👉Accoglienza anche per le aziende.

Le riforme proposte vanno oltre i singoli investitori. Attualmente, le società giapponesi che detengono criptovalute si trovano ad affrontare un contesto fiscale più severo. Pagano un’imposta fissa del 30% sulle loro partecipazioni in criptovalute alla fine di ogni anno, indipendentemente dal fatto che abbiano realizzato un profitto. Questa regola è stata un grosso ostacolo per le aziende che pensavano di entrare nello spazio delle criptovalute.

👉Allineare le criptovalute alla finanza tradizionale

Allineando la tassazione delle criptovalute a quella delle azioni e delle obbligazioni, la FSA spera di ridurre significativamente le aliquote fiscali e creare un ambiente più accogliente per gli investimenti in criptovalute. Questa mossa è in linea con la più ampia strategia della FSA di integrare le criptovalute nel sistema finanziario tradizionale del Giappone.

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