Richard Teng ha respinto le accuse di Ray Youssef, fondatore della piattaforma di scambio peer-to-peer di Bitcoin (BTC) NoOnes, secondo cui l'exchange di criptovalute avrebbe congelato i beni palestinesi presenti sulla borsa su richiesta delle autorità israeliane.
La controversia è iniziata in seguito al messaggio di Youssef del 26 agosto su X, in cui accusava Binance di rispettare le direttive di congelare gli account collegati agli utenti palestinesi.
Teng respinge le affermazioni come "FUD", Youssef ribatte
Teng ha risposto a queste affermazioni in un post del 28 agosto X in cui ha descritto le affermazioni come "FUD", acronimo di paura, incertezza e dubbio. Inoltre, ha affermato che solo un numero limitato di account è stato bloccato dalle transazioni e tutti erano collegati a fondi illeciti.
Il CEO di Binance ha sottolineato che alcune dichiarazioni rilasciate in merito alla situazione erano inesatte e ha sottolineato che, in quanto exchange di criptovalute globale, la sua azienda aderisce alle normative antiriciclaggio accettate a livello internazionale, analogamente ad altri istituti finanziari.
Nel post si esprimeva anche il suo desiderio di pace: "La cosa più importante è che speriamo in una pace duratura in tutta la regione".
Tuttavia, Youssef ha risposto alla dichiarazione di Teng, condannandola come un tentativo di minimizzare la situazione. "Questo gergo imbiancato non funzionerà e ti farà solo apparire peggio", ha ribattuto.
Il fondatore di NoOnes ha accusato Binance di aver ceduto alle pressioni delle autorità, suggerendo che la società "non ha altra scelta" se non quella di conformarsi a causa dell'influenza che, secondo lui, Israele esercita sulle strutture finanziarie e mediatiche globali.
"Sì, gli israeliani esercitano un potere enorme, controllano la nazione più potente del mondo, gli Stati Uniti e l'intera struttura finanziaria e mediatica del mondo", ha affermato.
Le accuse
Il post originale di Youssef includeva una lettera in ebraico presumibilmente proveniente da Paul Landes, capo dell’Ufficio nazionale israeliano per la lotta al finanziamento del terrorismo, insieme a una traduzione.
Ha respinto un ricorso contro un ordine di sequestro risalente al 1° novembre 2023 e ha indicato che i fondi erano stati trasferiti dalla Dubai Exchange Company di Gaza a vari portafogli crittografici, senza tuttavia specificarne i destinatari.
Il documento collegava i fondi sequestrati a organizzazioni etichettate come terroristiche dal Ministro della Difesa del Paese nel 2022, tra cui la già citata Dubai Exchange Company.
Secondo Youssef, le azioni di congelamento di alcuni conti palestinesi da parte del più grande exchange di criptovalute al mondo hanno seguito un ordine delle autorità israeliane, che hanno affermato che i fondi venivano utilizzati per finanziare organizzazioni considerate entità terroristiche secondo le leggi antiterrorismo del paese.
L'articolo Binance non ha congelato i portafogli crittografici palestinesi, afferma il CEO Teng è apparso per la prima volta su CryptoPotato.