Secondo Cointelegraph, Meta e Spotify hanno espresso preoccupazioni per le severe normative dell'Unione Europea sull'intelligenza artificiale, che ritengono stiano soffocando l'innovazione. In una dichiarazione congiunta, il CEO di Meta Mark Zuckerberg e il CEO di Spotify Daniel Ek hanno criticato l'approccio dell'UE alla regolamentazione dell'intelligenza artificiale, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo dell'intelligenza artificiale open source. Sostengono che l'attuale contesto normativo sta ostacolando il progresso nell'intelligenza artificiale e influenzando la capacità delle aziende europee di competere a livello globale.

Spotify, noto per la sua personalizzazione basata sull'intelligenza artificiale nello streaming musicale, ha riecheggiato le preoccupazioni di Meta. Il CEO Daniel Ek ha sottolineato che l'intelligenza artificiale è stata fondamentale per il successo di Spotify, consentendo un'esperienza utente altamente personalizzata. Tuttavia, teme che il panorama normativo dell'UE possa ostacolare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale open source, che è fondamentale per la futura crescita del settore dello streaming e dell'ecosistema creativo più ampio.

Meta, la società madre di Facebook e Instagram, è stata particolarmente esplicita sulle sfide poste dalle normative UE. Zuckerberg ha osservato che Meta non è stata in grado di addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale sui dati pubblici degli utenti di Facebook e Instagram a causa di una legislazione poco chiara sulla gestione dei dati. Ciò, secondo Meta, svantaggia lo sviluppo dell'intelligenza artificiale europea rispetto ad altre regioni in cui tali dati sono più accessibili. Meta ha affermato che ritardare l'uso di dati comunemente utilizzati altrove significa che i modelli di intelligenza artificiale più potenti non rifletteranno la conoscenza, la cultura e le lingue collettive dell'Europa, privando gli europei degli ultimi prodotti di intelligenza artificiale.

Meta ha anche confermato che, a causa delle incertezze normative, sospenderà il rilascio dei suoi prossimi modelli di intelligenza artificiale, tra cui l'atteso multimodello Llama, in grado di comprendere e interpretare le immagini. Il 5 giugno, Meta ha dovuto affrontare 11 obiezioni da parte del gruppo None of Your Business (NYOB), che sosteneva che le modifiche previste all'utilizzo dei dati di intelligenza artificiale avrebbero potuto violare le norme sulla protezione dei dati dell'UE in quanto non era necessario il consenso dell'utente, chiedendo un'azione immediata per fermare le modifiche di Meta.

In uno sviluppo correlato, Google ha dovuto affrontare un'azione legale nel luglio 2023, con i querelanti che sostenevano che l'informativa sulla privacy aggiornata dell'azienda consentiva lo sfruttamento di dati estesi, inclusi materiali protetti da copyright, nello sviluppo dell'intelligenza artificiale.