Il Chief Legal Officer (CLO) di Ripple, Stuart Alderoty, ha segnalato che la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti potrebbe ancora presentare ricorso contro l'azienda nonostante il recente accordo.
In particolare, il caso, che ha rappresentato una pietra miliare dal punto di vista legale nel settore delle criptovalute, ha visto all'inizio di questo mese Ripple condannata a pagare 125 milioni di dollari di multe, una frazione dei 2 miliardi di dollari inizialmente richiesti dalla SEC.
La causa, depositata a dicembre 2020, accusava Ripple di aver venduto XRP in violazione delle leggi federali sui titoli. Dopo quasi quattro anni di procedimenti legali, il giudice Analisa Torres si è pronunciato a favore di Ripple, osservando che la società non aveva violato alcuna legge attraverso le sue vendite di XRP agli exchange, che poi hanno venduto il token ai clienti al dettaglio. Tuttavia, il giudice ha ritenuto Ripple colpevole di aver violato le leggi sui titoli nelle sue vendite dirette di XRP ai clienti istituzionali, portando alla multa di 125 milioni di $.
In una recente intervista sul canale YouTube di CryptoLaw, Alderoty ha sottolineato che la sentenza non solo rende definitivo il caso, ma segna anche una vittoria fondamentale per Ripple e per l'intero settore delle criptovalute.
"Siamo stati molto felici di aver ricevuto questa sentenza; rappresenta la definitività. È un giudizio finale e lo consideriamo una vittoria", ha affermato Alderoty.
Ha inoltre sottolineato che la corte ha respinto le affermazioni della SEC secondo cui Ripple avrebbe agito in modo sconsiderato e ha ricordato all'autorità di regolamentazione che non vi erano accuse di frode o vittime nel caso.
Tuttavia, nonostante l'accordo, Alderoty ha espresso preoccupazione per il fatto che la SEC potrebbe ancora presentare ricorso contro la decisione, sottolineando che la SEC ha spesso agito in modo irrazionale in questioni relative alle criptovalute.
"La SEC ha dimostrato di non essere razionale, infatti la corte nel nostro caso ha criticato la SEC per essersi impegnata in giochi e tattiche legali piuttosto che applicare fedelmente la legge; quindi, non sarei sorpreso se la SEC facesse ricorso", ha aggiunto.
L'avvocato ha inoltre sottolineato che anche se la SEC decidesse di presentare ricorso, la posizione giuridica secondo cui XRP non è un titolo nel mercato secondario rimarrebbe invariata, sottolineando che "se la SEC fosse un attore razionale, dovrebbe semplicemente voltare pagina su questo caso".
Alderoty ha anche criticato l'approccio della SEC, suggerendo che il regolatore ha esagerato nei suoi sforzi per controllare il settore delle criptovalute. Ha sostenuto che il caso non aveva fatto progredire la missione principale della SEC di proteggere gli investitori, poiché non vi erano state vittime o perdite nelle transazioni sotto esame. Invece, ha suggerito che le azioni della SEC hanno danneggiato i detentori di XRP al dettaglio creando incertezza nel mercato.
Guardando al futuro, Alderoty ha sottolineato la necessità di una legislazione chiara e razionale per il settore delle criptovalute, suggerendo che l'attuale contesto normativo soffoca l'innovazione e la crescita negli Stati Uniti.