La polizia locale ha distrutto le piattaforme utilizzando un rullo compressore, come mostrato in un video, per comunicare che le autorità avrebbero continuato a reprimere il furto di energia associato al mining di bitcoin.

Il governo malese ha incenerito 985 macchine per il mining di bitcoin, il cui valore è stato di circa 1,98 milioni di ringgit malesi (452.500 $), secondo i media locali. Questa azione fa parte degli sforzi in corso del governo per combattere il furto di elettricità associato al mining di bitcoin.

Secondo la Malaysia Gazette, la polizia distrettuale di Perak Tengah ha utilizzato un rullo compressore per distruggere i dispositivi lunedì, seguendo le direttive di un tribunale. Le operazioni di controllo risalenti ad aprile 2022 hanno portato al sequestro dei dispositivi.

Le più recenti azioni di allerta e di applicazione delle autorità sono state implementate in concomitanza con una campagna più estesa per affrontare i problemi di furto di energia elettrica collegati ai minatori di bitcoin. Le autorità del distretto di Sepang hanno arrestato sette individui la scorsa settimana per presunta partecipazione a operazioni di mining di bitcoin che comportavano il furto di energia elettrica.

Il mese scorso, Akmal Nasrullah Mohd Nasir, viceministro della transizione energetica e della trasformazione delle risorse idriche, ha rivelato che i minatori di criptovalute in Malesia si sono appropriati indebitamente di almeno 3,4 miliardi di RM (777 milioni di dollari) di energia elettrica tra il 2018 e il 2023.

La Cina, che ha vietato tutte le attività di crypto mining nel 2021, ha assistito a un aumento della delocalizzazione delle operazioni di crypto mining negli Stati Uniti e in altri paesi, come Malesia, Indonesia, Laos e Thailandia. Le nazioni del sud-est asiatico sono attraenti per i minatori a causa dei loro prezzi dell'elettricità competitivi, del personale competente e dell'infrastruttura consolidata.