Le stablecoin più grandi sono tutte ancorate al dollaro statunitense, mentre quelle legate ad altre valute sono relativamente piccole.
Il quadro normativo di concessione di licenze della banca centrale per le stablecoin in dirham potrebbe dare loro una spinta, soprattutto considerando la reputazione di Dubai e Abu Dhabi come hub delle criptovalute.
Tether, lo sviluppatore della più grande stablecoin al mondo, ha dichiarato che intende introdurre un token ancorato al dirham degli Emirati Arabi Uniti in collaborazione con il conglomerato crittografico Phoenix Group (PHX) quotato ad Abu Dhabi.
Le stablecoin sono una forma di asset digitale solitamente agganciata a una valuta fiat che offre agli utenti una copertura contro la volatilità che può affliggere criptovalute come bitcoin {{BTC}}. Le principali stablecoin sono tutte agganciate al dollaro statunitense, di cui USDT di Tether è comodamente la più grande con una capitalizzazione di mercato di oltre 117 miliardi di $. USDT rappresenta una quota del mercato delle stablecoin di quasi il 70%, secondo i dati di CoinGecko.
I token agganciati ad altre valute fiat sono minuscoli al confronto. L'equivalente in euro di Tether (EURT), ad esempio, ha una capitalizzazione di mercato di soli 30 milioni di $.
Tether ha in programma di richiedere la licenza per la stablecoin dirham ai sensi del Payment Token Services Regulation della banca centrale degli Emirati Arabi Uniti annunciato a giugno, secondo un annuncio inviato via e-mail mercoledì. Ciò potrebbe dargli una spinta, soprattutto data la reputazione di Dubai e Abu Dhabi come hub delle criptovalute.
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