Lunedì, le autorità malesi hanno distrutto 985 impianti di mining di Bitcoin in una repressione nazionale contro i furti di elettricità. Il quartier generale della polizia del distretto di Perak ha guidato l'operazione, schiacciando l'attrezzatura usando un rullo compressore per impieghi gravosi. Nonostante lo sforzo, molti impianti sembrano aver resistito alla distruzione iniziale.

L'attrezzatura sequestrata, del valore di circa 1,98 milioni di RM (450.000 dollari), è stata smaltita nel tentativo di contrastare il furto di elettricità, un problema in Malesia spesso associato alle attività di mining di Bitcoin.

La Malesia sta attivamente reprimendo il furto di elettricità

Secondo il viceministro della transizione energetica e della trasformazione delle risorse idriche Akmal Nasrullah Mohd Nasir, i miner di criptovalute malesi hanno rubato elettricità per un valore di 722 milioni di dollari tra il 2018 e il 2023.

Il viceministro ha commentato questo sviluppo:

"Il furto di elettricità da parte di coloro che estraggono criptovalute avviene perché credono che questa attività non possa essere rilevata a causa dell'assenza di contatori nei loro locali. Le aziende fornitrici di energia hanno vari metodi per rilevare un consumo energetico insolito in un'area."

Akmal Nasrullah Mohd Nasir

Una recente repressione a Seri Iskandar, situata a tre ore di distanza da Kuala Lumpur, fa parte degli sforzi delle autorità malesi per combattere le attività minerarie illegali. La scorsa settimana, sette individui sono stati arrestati per il loro coinvolgimento in operazioni di mining di Bitcoin in città vicine alla capitale.

Il capo della polizia distrettuale di Sepang, ACP Wang Kamarul Azran Wan Yusof, ha sottolineato che le operazioni speciali erano mirate a scoprire attività minerarie illegali e il furto di energia elettrica ad esse associato.

Le piattaforme di mining di Bitcoin incontrano un rullo compressore imponente. Fonte: @MalaysiaGazette su X Paesi in tutto il mondo stanno combattendo il mining di Bitcoin

I paesi di tutto il mondo stanno prendendo sempre più misure severe contro il mining di Bitcoin a causa del suo notevole consumo energetico e dell'impatto ambientale. Nel 2021, la Cina ha guidato la carica vietando il mining di Bitcoin per risparmiare energia e raggiungere gli obiettivi climatici.

I divieti più recenti includono la decisione del Kosovo del 2022 di mettere al bando il mining di Bitcoin in risposta a una crisi energetica e la legislazione dell'Angola dell'aprile 2024 volta a proteggere la sua rete elettrica e la sicurezza energetica. In Scandinavia, paesi come Islanda e Norvegia stanno imponendo restrizioni a causa della crescente domanda di energia, con l'Islanda che blocca le nuove richieste di mining e la Norvegia che propone divieti e rimuove gli incentivi fiscali.

Anche la Svezia ha posto fine all'attività di mining di Bitcoin nel luglio 2023, eliminando le agevolazioni fiscali, in parte a causa dell'aumento dei prezzi dell'energia causato dalla guerra in Ucraina.

Secondo l'Università di Cambridge, il consumo energetico della rete Bitcoin ha raggiunto la sbalorditiva cifra di 147,3 terawattora all'anno a partire dal 19 gennaio 2024, quasi eguagliando il consumo energetico annuale di interi paesi come Ucraina, Malesia e Polonia.