ChainCatcher news, secondo Bloomberg, la scorsa settimana un giudice federale ha ordinato a Ripple Labs Inc. di pagare una sanzione civile di 125 milioni di dollari per aver venduto i suoi token XRP senza registrarsi presso la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti a investitori istituzionali. La multa è solo una frazione dei 2 miliardi di dollari richiesti dall'agenzia e potrebbe essere una buona notizia per altre società di criptovalute in lotta con la SEC.
Il caso di Ripple è iniziato nel dicembre 2020, quando la SEC ha citato in giudizio Ripple e i suoi dirigenti, tra cui il co-fondatore Christian Larsen e il CEO Bradley Garlinghouse, accusandoli di "creare un vuoto di informazioni" che ha permesso loro di operare in un mercato in cui è stato venduto oltre 1 miliardo di dollari in XRP. nel mercato che ha scelto di condividere informazioni sulla criptovaluta. La causa vede l’intero settore delle criptovalute unito a sostegno di XRP. Più di una dozzina di gruppi di difesa, tra cui la Camera di commercio digitale e la Blockchain Association, hanno scritto al giudice distrettuale statunitense Analisa Torres a sostegno della posizione di Ripple.
Da allora, la SEC ha avviato azioni coercitive contro diverse società di criptovalute, tra cui Terraform Labs, Binance Holdings Ltd. e Coinbase Inc., tra gli altri. Ma il caso di Ripple è visto come una potenziale pietra miliare che potrebbe costituire un precedente sulla questione se le criptovalute siano titoli, determinando così se gli emittenti debbano registrare i token presso la SEC e divulgare determinate informazioni agli investitori.
La SEC aveva sostenuto che XRP era considerato un titolo secondo il cosiddetto test di Howey, che deriva da una sentenza della Corte Suprema del 1946. Secondo lo standard Howey, se vi è un investimento di denaro in un’impresa comune con una ragionevole aspettativa di profitto dagli sforzi di altri, l’investimento costituisce una garanzia. Ripple ha sostenuto che XRP non soddisfaceva questo standard perché le vendite avvenivano nel mercato secondario e non esisteva un pool comune di profitti.
La SEC ha chiesto al giudice Torres di ordinare a Ripple di pagare più di 876 milioni di dollari di sboccatura e più di 198 milioni di dollari di interessi, oltre a 876 milioni di dollari di sanzioni civili. La SEC ha affermato che, poiché la società è stata citata in giudizio dall'autorità di regolamentazione, ha aumentato le vendite di criptovaluta senza assumersi responsabilità e con l'intento di aggirare la legge.
Un giudice ha emesso un'ingiunzione impedendo a Ripple di violare ulteriormente le leggi sui titoli. Ma ha respinto la richiesta della SEC che Ripple restituisse i profitti delle vendite, affermando che il caso "non implica accuse di frode, appropriazione indebita o altri comportamenti più gravi" e che la SEC non ha dimostrato che la mancata registrazione delle vendite da parte di Ripple presso l'agenzia abbia indotto gli investitori a subire perdite significative.
La battaglia è lungi dall'essere finita e la SEC potrebbe contestare la sentenza del giudice in appello. Ma il risultato sta già contribuendo a plasmare il futuro dei casi legali sulle criptovalute. Elliot Stein, analista di Bloomberg Intelligence, ha affermato che l'ultima sentenza di Torres sarebbe un vantaggio per Coinbase Global Inc. nella sua battaglia con l'agenzia e potrebbe aumentare le sue possibilità di ottenere una sentenza favorevole sul caso.