💥 C'è odore di recessione!! Fonte dell'articolo FINIMIZZA

Gli Stati Uniti hanno creato meno posti di lavoro del previsto e anche la disoccupazione è aumentata

I dati sull’occupazione negli Stati Uniti suggeriscono che il paese sta iniziando a soffrire a causa degli alti tassi di interesse

Cosa sta succedendo qui?

I dati diffusi venerdì hanno mostrato che gli Stati Uniti hanno creato meno posti di lavoro del previsto, mentre il tasso di disoccupazione è aumentato.

Cosa significa questo?

Le buste paga non agricole rappresentano un indicatore mensile dei livelli di occupazione negli Stati Uniti, escludendo alcuni settori come l’agricoltura. Questo mese, le statistiche non saranno una lettura rassicurante per le persone in cerca di lavoro. Il paese ha aggiunto 114.000 posti di lavoro traballanti rispetto ai 175.000 previsti, mentre il tasso di disoccupazione è salito al 4,3% più alto del previsto, il livello più alto in quasi tre anni. Inoltre, il salario orario medio è aumentato del 3,6%, inferiore al 3,7% previsto. Ciò suggerisce che le aziende potrebbero essere sotto il peso degli alti tassi di interesse.

Perchè dovrebbe interessarmi?

La Fed non vuole tagliare i tassi troppo rapidamente, poiché ciò potrebbe annullare gran parte dei progressi compiuti contro l’inflazione. Ma la banca centrale potrebbe pentirsi della sua decisione dopo i dati di questa settimana. I trader scontano ancora un taglio dello 0,5% a settembre, a cui seguiranno altri nel corso dell’anno. Tuttavia, si teme che potrebbe essere troppo tardi, poiché un atterraggio duro sembra sempre più probabile. Ciò spiega perché alcuni investitori stanno correndo verso asset “rifugio” come le obbligazioni statunitensi.

Il quadro più ampio: correre verso l'uscita.

La Banca del Giappone ha aumentato i tassi di interesse questa settimana per sostenere lo yen inciampante. E poiché ciò ha costretto i trader che scommettevano contro lo yen a chiudere le loro posizioni, l'aumento è stato premiato con un forte rally. Ma quel cambiamento ha anche innescato una massiccia svendita delle azioni giapponesi, perché gli investitori avevano preso in prestito lo yen a buon mercato per investire in azioni con rendimenti più elevati. Quindi un rialzo ha fatto sì che tutti si precipitassero verso l’uscita, facendo crollare i principali indici azionari del paese di oltre il 7% negli ultimi due giorni.