Il lancio da parte di Hong Kong dei suoi fondi quotati in Bitcoin ed Ether potrebbe essere stato poco brillante, ma l'approvazione normativa per lo staking di Ethereum potrebbe cambiare la situazione, secondo Patrick Pan, CEO di OSL.

OSL è una piattaforma di asset digitali regolamentata con sede a Hong Kong che ha collaborato con gli emittenti di ETF ChinaAMC e Harvest Global per lanciare i primi ETF crittografici spot della città.

In un'intervista con DL News, Pan ha affermato che gli emittenti di fondi erano nel bel mezzo di negoziati con la Securities and Futures Commission, o SFC, che regola i mercati di Hong Kong.

Anche se la SFC deve ancora inviare un segnale chiaro sull'approvazione dei prodotti di staking, spera che ottengano presto il via libera.

"Ci sono molti fondi e scambi di criptovalute diversi che cercano di negoziare con la SFC", ha detto Pan.

Divieto di puntata

Le sue parole fanno eco ai sentimenti di Vivien Wong, partner di HashKey Capital, che ha recentemente espresso ottimismo sul fatto che un prodotto di staking di ETH potrebbe colpire Hong Kong entro i prossimi sei mesi. HashKey ha anche lanciato ETF spot su criptovalute con Bosera ad aprile.

Il divieto di staking a Hong Kong contrasta nettamente con il contesto più permissivo altrove.

Lo staking non è vietato solo a Hong Kong per gli ETF ma anche per gli scambi di criptovalute; non possono offrire prodotti finanziari complessi per gli investitori al dettaglio.

Hong Kong ha lanciato i suoi primi ETF spot su Bitcoin ed Ether ad aprile, dopo il lancio negli Stati Uniti di un ETF spot su Bitcoin a gennaio.

Secondo i dati di The Block, i sei ETF hanno un patrimonio in gestione di 353 milioni di dollari.

Pan ha osservato che le dimensioni del mercato di Hong Kong hanno fatto sì che il lancio sarebbe stato sempre inferiore rispetto agli Stati Uniti, ma era comunque inferiore alle aspettative di OSL.

"Ha raggiunto solo il 30-40% delle nostre stime", ha affermato.

Crescita degli ETF sulle criptovalute

Numerose barriere strutturali impediscono inoltre la crescita degli ETF sulle criptovalute a Hong Kong.

Uno dei problemi principali è la mancanza di accesso al denaro della Cina continentale. Inoltre, molti investitori e family office di Hong Kong hanno accesso diretto ai mercati statunitensi, diminuendo l’attrattiva degli ETF locali.

Un altro ostacolo significativo è la disponibilità dei canali intermediari, che sono cruciali per la distribuzione degli ETF.

“Questi intermediari non sono del tutto pronti”, ha spiegato Pan.

Nonostante queste sfide, Pan ritiene che le approvazioni normative per funzionalità come lo staking potrebbero catalizzare la crescita.

Si prevede inoltre una performance migliore nel prossimo trimestre, man mano che le condizioni di mercato si stabilizzeranno e la chiarezza normativa migliorerà.

Callan Quinn è il corrispondente asiatico di DL News con sede a Hong Kong. Mettiti in contatto con callan@dlnews.com.