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Il progetto Loka Mining ha lanciato un nuovo protocollo decentralizzato dotato di un pool minerario istituzionale per estrarre Bitcoin.

La nuova pool, inaugurata in collaborazione con Hashlabs, aiuterà i miner a superare il periodo di crisi post-halving, portando potenzialmente nuova liquidità sul mercato.

La partnership sfrutterà inoltre l’energia rinnovabile per alimentare la produzione di hashrate.

Vediamo tutti i dettagli di seguito.

Loka lancia un nuovo mining pool istituzionale ed ecologico di Bitcoin in collaborazione con Hashlabs

Loka Mining ha appena lanciato un nuovo servizio istituzionale di mining pool di Bitcoin in collaborazione con la società Hashlabs.

L'intento è quello di lanciare un protocollo senza autorizzazione, aperto a tutti, in cui i minatori possano accedere all'acquisto e alla vendita di Bitcoin a prezzi scontati.

Attraverso contratti “forward hashrate”, i partecipanti al mining pool possono vendere in anticipo la propria potenza di calcolo ai clienti istituzionali.

In questo modo, i miner di criptovalute possono sfruttare uno strumento di copertura in grado di apportare liquidità in anticipo per le loro attività crittografiche.

Come riportato da Loka, questi contratti saranno sovracollateralizzati al 110% e tokenizzati per una liquidità immediata sui mercati secondari, offrendo uno strumento di speculazione sicuro e garantito.

Andy Fajar Handika, fondatore di Loka, ha dichiarato quanto segue durante la presentazione del nuovo pool di mining Bitcoin all'avanguardia:

"Abbiamo visto un enorme interesse da parte di investitori più grandi che cercano modi migliori per accedere a Bitcoin e, grazie alla fornitura di hashrate e all'accesso ai miner di Hashlabs, lo stiamo fornendo, senza alcun rischio di controparte. Questo protocollo fornisce un accesso non detentivo e con trust minimizzato a Bitcoin che premia i miner per il lavoro che svolgono fornendo un servizio necessario per la rete".

Vale la pena notare che tutte le operazioni saranno alimentate da energia rinnovabile offerta dal fornitore Hashlabs, che attualmente opera in Etiopia, Finlandia e Russia.

Questo fornitore controlla una potenza di calcolo di 500 petahash, corrispondente allo 0,08% della capacità di mining totale della rete Bitcoin.

Il nuovo protocollo del mining pool, come affermato dal gruppo, contribuirà a ridurre l'impatto ambientale nel processo di produzione dei blocchi Bitcoin.

Ricordiamo che tra gli investitori di Loka che hanno supportato il progetto troviamo VC come BTC Startup Lab, Dfinity Foundation, Outlier Ventures e Kilonova Ventures.

Una soluzione alla crisi di liquidità dei minatori

Come accennato, il nuovo mining pool di Loka è progettato principalmente per aiutare i minatori a far fronte alla crisi di liquidità successiva al dimezzamento di Bitcoin.

Infatti, il recente dimezzamento della ricompensa in blocchi ha portato a un forte calo dei ricavi di questo settore.

Questo, unito all'incerta azione dei prezzi di Bitcoin, ha contribuito a creare una carenza di liquidità tra i minatori meno industriali. Senza questo, gli operatori del mining non possono garantire la continuità delle operazioni e rischiano la capitolazione delle loro infrastrutture.

Grazie alla collaborazione tra Loka e Hashlabs, i miner possono sfruttare il mining pool per vendere le loro future quote di estrazione a investitori istituzionali, ottenendo in anticipo preziosa liquidità.

In breve, è un modo più conveniente per accedere ai futures Bitcoin, utilizzando l'hashrate della rete come risorsa centrale.

Alen Makhmetov, co-fondatore di Hashlabs, è entusiasta dell'innovazione introdotta nel settore crittografico, sottolineando il suo impegno ambientale:

"Siamo orgogliosi di portare più liquidità a DeFi attraverso un pool di mining che offre agli investitori l'accesso tanto necessario ai future Bitcoin. Altrettanto importante, siamo in grado di fornire questo servizio supportando i modi più sostenibili di mining Bitcoin in tutto il mondo. Garantendo la salute finanziaria dei minatori, stiamo migliorando contemporaneamente il benessere ambientale di Bitcoin".

I pagamenti per coloro che forniscono potenza di calcolo tramite il mining pool saranno elaborati utilizzando ckBTC, una risorsa basata sulla tecnologia Chain Fusion di ICP.

In questo modo non si sprecheranno soldi in commissioni del gas, fondamentali in questo processo crittografico, e i coupon saranno più consistenti.

In particolare, Chain Fusion consente ai contratti intelligenti di leggere e scrivere sulla blockchain di Bitcoin. Loka può quindi verificare i contributi di mining e gestire tutte le ricompense in modo trasparente

Il valore di ckBTC è proporzionale 1:1 a quello di BTC, garantito al 100% da monete detenute nella rete principale di Bitcoin.

Revenue delle mining pool e i costi di estrazione di Bitcoin

Il nuovo servizio di mining pool istituzionale di Loka rappresenta una manna dal cielo per alcuni minatori che attualmente estraggono Bitcoin in perdita.

Subito dopo l'halving di aprile, i ricavi del personale addetto alla sicurezza della rete si sono più che dimezzati. Infatti, in media i loro guadagni giornalieri sono passati da 73 a 30 milioni di dollari (ricompensa a blocco + commissioni).

Si tratta però di difficoltà ben note ai minatori, che ogni 4 anni si ritrovano a dover sopportare qualche mese di attesa affinché la situazione si stabilizzi.

Vale la pena notare come gran parte dell'andamento dei ricavi dipenda ovviamente dal prezzo più o meno favorevole del Bitcoin.

Fonte: https://www.blockchain.com/explorer/charts/miners-revenue

Al momento il costo del mining di 1 Bitcoin per i pool di mining è di 67.800 dollari secondo i dati di MacroMicro. Questa cifra tiene conto di una stima dei costi energetici e della potenza di mining dell'hardware.

Poiché il prezzo di ogni Bitcoin è di 65.250 dollari, ciò significa che i minatori stanno estraendo in perdita, a meno che non dispongano di macchinari super efficienti.

Come già accennato, questa situazione verrà presto risolta, mentre i minatori sono attualmente alla ricerca di liquidità per continuare la loro attività.

Il mining di Bitcoin è di fatto un “mercato autoregolato”: in condizioni di mining sfavorevoli, prima o poi il prezzo di BTC aumenterà o alcuni minatori spegneranno le loro macchine. Indicativamente, tra qualche settimana/mese, la produzione di Bitcoin dovrebbe tornare a garantire un profitto ai minatori.

Nel frattempo, il mining pool di Loka offre uno strumento di copertura per garantire il flusso di cassa in caso di difficoltà di liquidità.

Fonte: https://en.macromicro.me/charts/29435/bitcoin-production-total-cost