Secondo CoinDesk, il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti (DOE) si sta preparando per un secondo tentativo di sondare le società minerarie di criptovaluta sul loro utilizzo di energia. Ciò avviene dopo che il primo tentativo è stato fermato da una causa. Questa volta, il DOE sta cercando il contributo dei partecipanti del settore prima di procedere.

L'Energy Information Administration (EIA), un'agenzia federale all'interno del DOE responsabile delle statistiche e delle analisi energetiche, ha ospitato un webinar pubblico per raccogliere feedback dal pubblico, compresi i minatori di criptovalute e i partecipanti del settore. Il feedback verrà utilizzato per modellare l’indagine prima di una proposta normativa pianificata da pubblicare nel Registro federale.

A gennaio, l'EIA ha proposto un sondaggio obbligatorio per quasi 500 minatori di criptovalute commerciali, richiedendo loro di fornire dati dettagliati sul loro consumo energetico. La mancata osservanza potrebbe comportare sanzioni civili e penali. L'Ufficio di Gestione e Bilancio (OMB) ha autorizzato l'indagine come richiesta di raccolta dati di emergenza, aggirando il consueto processo di notifica e commento.

La proposta è stata accolta con una forte opposizione da parte dei minatori di criptovalute. Marty Bent, direttore della società mineraria di bitcoin Cathedra Bitcoin, ha criticato il sondaggio obbligatorio definendolo "orwelliano" e ha espresso preoccupazione per il fatto che potrebbe portare a un registro dettagliato delle operazioni di mining negli Stati Uniti. In risposta, il Texas Blockchain Council (TBC) e la società mineraria Riot Le piattaforme hanno intentato una causa contro il DOE, l'EIA, l'OMB e vari funzionari, accusandoli di violare la legge sulla procedura amministrativa (APA). Hanno chiesto un'ordinanza restrittiva temporanea e un'ingiunzione per sospendere l'indagine fino a quando non fosse stato osservato un adeguato processo di notifica e commento.

L'EIA ha deciso di sospendere temporaneamente l'indagine a febbraio. Ora stanno facendo un secondo tentativo, con più di 100 partecipanti che si sono uniti al webinar di 45 minuti dell’EIA. I suggerimenti emersi dal webinar includevano l'inclusione dei data center tradizionali nell'indagine e la selezione di un'istituzione esterna per condurre l'indagine.

Stephen Harvey, un funzionario dell'EIA, ha dichiarato che l'agenzia sta attualmente sviluppando una proposta preliminare che dovrebbe essere pubblicata nel Registro federale questo trimestre. Sarà quindi sottoposto a un periodo di commento di 60 giorni durante il quale l’industria potrà rispondere. Successivamente, ci sarà un processo di revisione di 30 giorni, al termine del quale la decisione se la VIA potrà procedere con l'indagine sarà nelle mani dell'OMB.